Controlli fiscali pilotati: sette arrestati

Gli indagati, dopo alcune perquisizioni e sequestri effettuati nell’estate scorsa, hanno cercato di occultare agli inquirenti le prove delle loro condotte, anche avvalendosi di una serie di “favoreggiatori”.

Controlli fiscali pilotati: sette arrestati
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Controlli fiscali pilotati: sette arrestati, tra cui due finanzieri, e una misura interdittiva. Sgominata una banda che aveva il centro in uno studio professionale di Castrezzato.

Sette arresti e una misura cautelare

I Finanzieri del Comando provinciale di Brescia, coordinati dalla Procura distrettuale, oggi hanno dato esecuzione a 8 misure cautelari personali (sette arresti e una misura interdittiva) nei confronti di una professionista, titolare di un noto studio di consulenza e di elaborazione dati, del suo collaboratore commercialista, di un imprenditore locale, di due militari della Guardia di Finanza in servizio (un ufficiale e un ispettore), di un militare della Guardia di Finanza in pensione, del Comandante coordinatore della Polizia Locale di Castrezzato e di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Brescia, quest’ultimo destinatario della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio della funzione pubblica, per reati contro la Pubblica Amministrazione.

La banda faceva capo a uno studio di Castrezzato

Gli arresti e la misura interdittiva sono l'epilogo di un'articolata indagine avviata per iniziativa dei Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Compagnia di Chiari, che hanno individuato una serie di connessioni illecite tra un imprenditore ed esponenti della Pubblica Amministrazione e che avevano come “baricentro” uno studio professionale di Castrezzato.

L'indagine e la rete degli illeciti

Più nel dettaglio, l’indagine ha consentito di appurare che lo studio di consulenza da una parte offriva l’intermediazione per “pilotare” controlli fiscali nei confronti dei clienti, dall'altra garantiva la disponibilità di informazioni riservate esclusivamente agli uffici finanziari grazie a una rete di contatti “diretti” ed illeciti.

Gli indagati, dopo alcune perquisizioni e sequestri effettuati nell’estate scorsa, hanno cercato di occultare agli inquirenti le prove delle loro condotte, anche avvalendosi di una serie di “favoreggiatori” che li aiutavano nell’attività di inquinamento probatorio, tra cui dipendenti dello studio e pubblici funzionari.

Il Procuratore della Repubblica vicario Carlo Nocerino ha espresso il suo apprezzamento per la professionalità dei Finanzieri manifestata nella conduzione della delicata indagine che ha visto anche il coinvolgimento di alcuni loro colleghi.

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