Contraffazione: "Il mantovano territorio sano, ma vigiliamo"
"L'agricoltura a Mantova è assolutamente sana, anche se non possiamo abbassare la guardia o fare finta di non accorgersi che qualcuno stia tentando a spostare l'asse dell'illegalità, come avvenuto per altre attività dall'edilizia e dall'ambiente anche all'agricoltura e all'agroalimentare".
Lo ha detto l'assessore all'Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, intervenendo al convegno organizzato da Coldiretti Mantova su "Legalità come bene diffuso e opportunità di crescita dell'economia", che ha visto la presenza, fra gli altri, di Gian Carlo Caselli, presidente dell'Osservatorio di Coldiretti sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare.
"Certo su questo territorio il fenomeno non è certo endemico, ma non possiamo smettere di vigilare - ha proseguito Fava -. È necessario che istituzioni, imprese, cittadini e organizzazioni professionali collaborino insieme per difendere il fortino della legalità". La battaglia, ha ricordato l'assessore lombardo, "è principalmente culturale, prima ancora che giudiziaria. Il consumatore si sta rendendo conto che quando acquista un prodotto non originale non commette solo un reato, ma anche danneggia un sistema economico che già da sintomi di precarietà".
Quello della contraffazione e delle agromafie è un tema che Fava conosce approfonditamente, essendo stato il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale. "Il fenomeno dell'agropiraterie è ancora molto vasto - ha concluso Fava - ed è per questo che serve uno sforzo ulteriore per contrastarlo". Secondo l'Osservatorio di Coldiretti sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare il business delle agromafie ha toccato i 16 miliardi nel 2015 e, secondo l'ex procuratore Caselli, "è in espansione".