Rovato

Consigliera diffida segretario generale e presidente del Consiglio

Il provvedimento, che coinvolge anche i due presidenti di Commissione, denuncia presunte condotte discriminatorie e delegittimanti.

Consigliera diffida segretario generale e presidente del Consiglio
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La diffida è arrivata alla vigilia del Consiglio comunale, convocato per giovedì 30 settembre, indirizzata al segretario generale Domenico Siciliano, alla presidente del Consiglio Roberta Martinelli, al consigliere Renato Parzani, presidente della Commissione Affari istituzionali, e alla consigliera Valentina Inverardi, presidente della Commissione servizi alla persona. Il documento, firmato da un avvocato penalista, evidenzia "condotte discriminatorie e delegittimanti" nei confronti della consigliera Valentina Remonato. Condotte che discendono dal mancato riconoscimento da parte della maggioranza, un tema più volte oggetto di discussione, della Remonato come capogruppo di Rovato 2020. "Con la presente vi diffido formalmente dal proseguire con detti comportamenti avvertendovi che, in difetto, tutelerò gli interessi della mia assistita nelle sedi competenti", si legge nel documento.

Consigliera diffida segretario e presidente del Consiglio: la replica del sindaco

Al termine della seduta del Consiglio di giovedì, il sindaco Tiziano Belotti (non interessato dalla diffida) ha affidato a una comunicazione il suo durissimo attacco alla consigliera Remonato. Il primo cittadino ha definito la diffida "l’ennesimo atto astioso e minaccioso nei confronti dell’Amministrazione che rappresento, dei suoi componenti e dei suoi organi di garanzia". "Trovo quel documento di cattivissimo gusto, totalmente inopportuno, profondamente infelice e di straordinaria gravità, e comunico a questo Consiglio comunale la ferma intenzione del sottoscritto di intraprendere ogni azione a tutela della rispettabilità e della dignità dell’ente Comune di Rovato e di tutti i soggetti, siano essi amministratori o dirigenti, che in ogni maniera lo rappresentano e che risultassero offesi o danneggiati – ha precisato – Trovo veramente puerile ed enormemente immaturo il comportamento e l’ostinazione della consigliera Remonato nel pretendere una diversa interpretazione dei regolamenti su una questione del tutto ininfluente e su cui la Prefettura si è già espressa. E trovo davvero vergognoso che un consigliere si rivolga ai colleghi consiglieri, alla presidente del Consiglio e al segretario comunale tramite un legale formulando una triste diffida".

La replica della consigliera

Valentina Remonato, però, non ci sta. "Prima di tutto il vice prefetto varie volte è intervenuto in rettifica alle informazioni da voi diffuse: non ha mai confermato le vostre scelte che sono contrarie alla legge - ha lamentato - Voi mi avete negato più volte il diritto di parola e non mi avete consentito di ricevere le comunicazioni, nonostante questi diritti mi sono dati dagli elettori che mi hanno dato l’onere e l’onore di essere qui: è un atto di lesione ai principi democratici. Il gruppo Rovato 2020 esiste in Consiglio comunale da ottobre ed è la legge che dice che non può essere tolto un gruppo che già esiste. In questo senso l’avvocato penalista che è intervenuto ha individuato nel vostro comportamento fattispecie di reato. Questo continuo dare informazioni sbagliate alla popolazione e obbligare il vice prefetto a intervenire per smentirle, questo è un atto di cattivo gusto. Vorrei che smetteste di agire in mancanza di rispetto dei miei diritti. L’avvocato vi ha diffidato di proseguire perché costituisce reato e mi obbligate a sporgere una denuncia per tutelare i diritti di rappresentanza".

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