CONSIGLI PRATICI

Consigli pratici per affrontare la quarantena. La parola alla psicoterapeuta Ambra Caselli

Consigli pratici per affrontare la quarantena. La parola alla psicoterapeuta Ambra Caselli
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Consigli pratici per affrontare la quarantena. La parola alla psicoterapeuta Ambra Caselli. Tenere un diario e  condividere le proprie emozioni sono alcuni dei suggerimenti.

Consigli pratici per affrontare la quarantena. La parola alla psicoterapeuta Ambra Caselli

Come molti colleghi sul territorio, anche la psicologa e psicoterapeuta Ambra Caselli sta mettendo a disposizione le sue competenze durante queste settimane. E lo fa in maniera attiva attraverso i suoi profili social su Facebook e Instagram, dove fornisce spunti di riflessione, consigli e idee su come organizzare il tempo e la convivenza di questo periodo.
"Ho scelto di muovermi in questo modo per non risultare invadente verso le persone, che già
stanno affrontando tante difficoltà senza sentirsi obbligati ad ascoltare o a fare" ha spiegato la professionista.

Ma quali sono le difficoltà e le opportunità durante il domicilio forzato?

"La quarantena in casa per la società di oggi è una condizione quasi intollerabile, non siamo più abituati a
restare fermi nello stesso posto condividendo gli spazi con i familiari per tutto il giorno. Il restare chiusi in
casa rischia di far perdere l’immagine che ognuno ha di sé, di persona autonoma, lavoratrice, il proprio ruolo all’interno della famiglia ma anche della società - ha approfondito Caselli - Restare più tempo a casa, mette a dura prova le relazioni affettive e rimette in discussione l’idea che ognuno ha di sé. Di contro la quarantena dà la possibilità anche di fare un lavoro per accettare e accogliere le diverse parti che normalmente vengono considerate inutili o troppo fragili, alle quali non si presta attenzione e sulle quali non si investono energie per farle crescere.

Le emozioni, canale d’eccellenza per vivere e percepire le diverse parti di sé e che spesso vengono ignorate
possono essere sentite in questo periodo, anche per mantenere un contatto sano con la realtà: avere paura,
essere preoccupati, arrabbiarsi, essere in agitazione e poterne parlare con chi si ha vicino è un modo per
affrontare questo momento difficile. È un’opportunità per ricostruire e rinforzare ognuno di noi, condividere quello che stiamo vivendo senza remore implica anche un lavoro sulla fiducia verso l’altro, un costruire qualcosa insieme.

Non è possibile parlare di una singola categoria "delicata": oltre a bambini e anziani anche le persone con poca consapevolezza di sé in genere possono vivere questo momento con difficoltà. Come aiutarle?

"Bisogna essere accolti da chi ci sta vicino per quello che siamo, senza giudizio - ha ribadito la psicoterapeuta - Questo non è facile da fare, e non si tratta di una mancanza da parte delle persone: questa capacità viene elaborata e sviluppata durante i percorsi individuali di cura. Il primo passo è riuscire a dirsi che si è in difficoltà e che con le proprie forze al momento non si è in grado di trovare la strada per il miglioramento. Parlare con un amico aiuta al momento creando condivisione e accettazione, ma uno psicologo o psicoterapeuta ha le competenze per permettere alla persona di sviluppare i propri personali strumenti per affrontare le proprie specifiche difficoltà. Sono stati istituiti molti numeri di supporto psicologico legati all’emergenza, alla gestione dell’ansia e del burn-out per medici, infermieri e personale ospedaliero; quello che al momento è meno diffuso è un lavoro più centrato sul singolo da fare in un contesto continuativo sempre con lo stesso professionista".

"Per gli anziani, come categoria a rischio, valgono principalmente le stesse indicazioni utili per i bambini:
sono due periodi della vita che presentano molte e specifiche somiglianze - ha dichiarato Caselli - Piero Angela la scorsa settimana ha dato a tutti un consiglio molto valido, soprattutto per le persone over 65: 'scrivere la propria storia'.
Questo ha la funzione di creare una memoria della persona, soprattutto per quando non ci sarà più, ma
anche di occupare la mente coi ricordi, positivi o meno, creando un filo conduttore rispetto al proprio esserci.
Nella terza età il decadimento cognitivo si velocizza: esercitare quotidianamente la mente con esercizi logici, rebus, cruciverba lo rallenta. La tecnologia è importante in questo periodo e riuscire a farla diventare accessibile per gli anziani migliorerebbe ulteriormente l’umore: ad esempio sono stati creati dei video semplici per spiegare come fare videochiamate e restare in contatto con i propri affetti. Per consigli ulteriori e più specifici posso darle il numero di una collega che si occupa principalmente di riabilitazione cognitiva in età avanzata.

3 consigli pratici per i lettori

"Il primo è quello di vivere appieno le proprie emozioni condividendole con chi si ha vicino, non solo
fisicamente ma anche tramite videochiamate: la condivisione aumenta la consapevolezza di sé - ha rimarcato la psicologa e psicoterapeuta - Non sovraccaricarsi con informazioni e aggiornamenti sulla situazione: la sovrainformazione aumenta i livelli di stress e di ansia, che a loro volta influenzano negativamente il sistema immunitario e la mente. Pensieri eccessivamente negativi non aiutano, anzi possono solo peggiorare la qualità di vita di ognuno.
Infine, per chi vive in famiglia, fare in modo che ogni membro della famiglia abbia la possibilità di trascorrere del tempo da solo, senza essere disturbato dagli altri e in cui possa fare quello che preferisce. Essere h24 insieme non è facile e forzarsi a farlo non è sensato, soprattutto in questo periodo di restrizioni.
Tre consigli dando per scontato che il restare a casa sia ormai un dato di fatto e non un consiglio da dare".

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