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Impianto di rifiuti a Offlaga: tecnici divisi, Arpa vuole vederci chiaro

Anche durante il soprallugo e i primi rilievi di Arpa non sono mancate le proteste.

Impianto di rifiuti a Offlaga: tecnici divisi, Arpa vuole vederci chiaro

Si è tenuta in Provincia, a fine settembre,  la prima conferenza dei servizi vertente sull’argomento che nella bassa sta tenendo banco in queste settimane: l’impianto di compostaggio proposto da Geobet a Offlaga (a pochi metri dal confine di Manerbio, Leno e Bagnolo Mella),  400.000 metri quadrati, 120 piò di fertilissima terra “strappata alla produzione agricola” per coprirla con un impianto per la lavorazione di scarti di varia natura e misteriosa provenienza.

La relazione dei tecnici

I tecnici proponenti hanno mostrato delle slide con la rappresentazione di questo «favoloso impianto», immerso nel verde, che a detta loro in maniera dolce e sostenibile tramuta verde e fanghi dalla più varia provenienza, in un prezioso ammendante adattissimo per l’agricoltura moderna. Sempre secondo questi specialisti, un prodotto che farà rifiorire le culture nostrane. L’impianto non puzzerà per niente, che l’incremento del traffico sarà trascurabile e molto contenuto anche l’impatto acustico. Un insediamento a 6 stelle, che tutti ci invidieranno. «È tutto molto bello» avrebbe detto Bruno Pizzul.

Peccato che ci siano altri tecnici ugualmente preparati, sindaci, comitati, popolazione che la pensano in maniera diversa. Tante le ombre e le poche chiarezze che aleggiano sull’impianto. Una delle prime opacità evidenziate è che il sito è stato acquistato da un’azienda agricola di Martinengo, ma che non coincide con Geobet, la società a responsabilità limitata proponente, creata dal nulla due anni fa con un capitale sociale di poche migliaia di euro.

Anche Arpa vuole vederci chiaro

«È stato un incontro preliminare – ha detto il sindaco di Offlaga Giancarlo Mazza – questo incontro è stato di natura tecnica. Abbiamo presentato le nostre osservazioni e speriamo che la provincia ne tenga debitamente conto. Il progetto è contestato dai cittadini, da 12 sindaci in rappresentanza dei rispettivi comuni e ha visto nelle ultime settimane anche la posizione contraria delle associazioni agricole, di numerosi esponenti politici sia della provincia, che a livello nazionale». «Chi si nasconde dietro a tutto ciò? – a margine ha detto uno degli invenuti – buio completo».

Anche l’Arpa vuole vederci chiaro e ha chiesto di poter fare un sopralluogo sul posto per verificare direttamente la situazione, ispezione che è avvenuta nella mattinata di mercoledì 8 ottobre. Alla delegazione dei proponenti che hanno mostrato l’area, era presente anche A2a, per chiedere lumi sugli scarichi, un gruppo di agricoltori in rappresentanza delle associazioni agricole e una decina di trattori e i numerosi striscioni che fasciavano l’area contestata. La relazione che verrà prodotta dall’Arpa entrerà a far parte della documentazione che la Provincia dovrà analizzare