Ha la distrofia muscolare e lancia un appello per tutti i disabili "dimenticati dal piano vaccinale"
Il colognese Gianmario Fortunato, affetto da distrofia muscolare, si è rivolto sia a Fontana che a Bertolaso.
"Anche noi siamo persone fragili". Con queste parole il colognese Gianmario Fortunato, conosciuto in paese come Giammy e affetto da distrofia muscolare di Duchenne, si è rivolto al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e al responsabile dell'attuazione e del coordinamento del piano vaccinale anti Covid per la Lombardia, Guido Bertolaso, affinché i disabili gravi non vengano "dimenticati".
Con la distrofia muscolare, lancia un appello per tutti i disabili "dimenticati dal piano vaccinale"
Il giovane colognese non ha ancora ricevuto indicazioni in merito alla possibilità di prenotare la somministrazione del vaccino e, come tanti altri conoscenti e amici, ha paura e teme per se stesso e i propri cari.
La campagna vaccinale nazionale procede a rilento e, nonostante l’encomiabile lavoro che Asst Franciacorta e i volontari di Iseo e Chiari stanno svolgendo nei rispettivi Centri vaccinali, regnano caos, confusione e tanta preoccupazione. Soprattutto fra i disabili gravi che vivono con le loro famiglie e sono ancora in attesa della somministrazione. Nel calendario delle vaccinazioni, infatti, non è stata ancora stabilita una priorità per questa categoria, diversamente dai disabili ospiti di Centri diurni e strutture residenziali dedicate, dove comunque si procede lentamente a causa della mancanza di vaccini.
"Hanno comunicato che, dopo gli otto Comuni del cordone sanitario tra Bergamo e Brescia, anche altri 19 Comuni (tra cui Cologne)sono stati inseriti nel piano vaccinale straordinario che prevede le somministrazioni dai 60 anni in su - ha spiegato Fortunato - Ma per le persone disabili ancora niente. E’ scandaloso".
Nel fine settimana il colognese aveva mandato un messaggio a Fontana e a Bertolaso, spiegando la sua situazione: "Sono affetto da distrofia muscolare e sono attaccato al respiratore polmonare per insufficienza respiratoria - aveva sottolineato - Ho anche una patologia cardiaca e sono molto a rischio e, come altre persone con disabilità grave, ho molta paura. Vorremmo essere vaccinati il prima possibile".
Nessuna risposta, per ora, da Regione, che però aveva già assicurato che nessun disabile grave sarebbe stato lasciato senza vaccinazione. "A causa dell'emergenza in provincia di Brescia e in alcuni Comuni di Bergamo e Cremona e al conseguente avvio della campagna vaccinale urgente in quei territori, al fine di mitigare e contenere l'espandersi del contagio, le fasi “1 bis” e “1 ter” stanno subendo un rallentamento, non uno stop, che si auspica venga superato nelle prossime settimane con l'arrivo di più vaccini - si legge in una nota emanata dall’assessorato al Welfare di Regione Lombardia - La rimodulazione della strategia vaccinale per fare fronte alla crisi in atto nell'area orientale della Lombardia ha comportato esclusivamente una dilazione dei tempi di vaccinazione nelle altre zone, nessuna interruzione completa".
Il problema, però, è che Fortunato vive proprio all’interno dell’area della Provincia di Brescia che risulta più colpita dal virus, e in particolar modo dalle varianti, dove a oggi si stanno vaccinando a ritmi spediti gli over80 e i primi over60 negli Hub di Chiari e Iseo.
"Dicevano che i disabili gravi sarebbero stati prioritari, ma invece si stanno concentrando sugli over80 e sugli over60 - ha proseguito Fortunato - Penso di essere a rischio anche io, e forse per certi versi molto di più. Ho la tracheostomia e respiro con il ventilatore polmonare per un’insufficienza respiratoria grave, inoltre ho una grave patologia cardiaca. Più di così, non capisco cosa ci voglia per essere inserito tra le priorità".
Nel frattempo Giammy sta evitando al massimo i contatti con gli altri, in modo da tutelarsi e tutelare la propria famiglia.
"Faccio delle passeggiate con mia mamma indossando la mascherina Ffp2 e stando lontano dalle persone - ha concluso - Non vado in posti chiusi, non frequento amici da molto tempo e la mia vita sociale ormai è ridotta al minimo. Ho paura per me e per la mia famiglia. Dicono che ad aprile saremo inondati di vaccini, speriamo, perché comunque sia la questione non riguarda solo me ma tanti altri disabili in tutta Italia".
Anche il sindaco Carlo Chiari, interpellato dal giovane, si è attivato perorando la sua causa con Ats Brescia, che ha comunicato che al momento viene preso in considerazione il dato anagrafico per la somministrazione, mentre il neo ministro per le Disabilità Erika Stefani ha inviato una sollecitazione al collega Roberto Speranza. "Il primo atto ufficiale da ministro, condiviso con le due federazioni maggiormente rappresentative della disabilità, è stato l’invio di una lettera al collega Speranza, per sollecitare la platea delle persone con disabilità che dovranno avere insieme ai loro famigliari, caregiver e assistenti personali, la priorità nella vaccinazione", ha dichiarato.