Comunità in lutto per la scomparsa di Sergio Bonomi
Gentile e discreto, originario di Paderno Franciacorta, risiedeva a Cologne da anni insieme alla moglie.
Durante la pandemia si era impegnato per ideare un calendario raffigurante Papa Francesco con la mascherina, un invito a proteggere se stessi e gli altri dal virus, un’opera di bene per raccogliere fondi a favore delle realtà colognesi.
Molto attivo nella vita sociale
Appassionato d’arte e di fotografia, volontario silenzioso e sempre presente, Sergio Bonomi si è spento a 65 anni, lasciando nel dolore la moglie Maurizia, il fratello Vittorio con Santina, la nipote Ezia con Rino, le cognate Leda e Miriam con Lorenzo, i nipoti e tutti i parenti. Colognese d’adozione, Bonomi era molto attivo nella vita sociale e culturale del paese. Artista schivo e simpatico, aveva un grande cuore. Grazie alle sue opere e al suo esserci sapeva farsi apprezzare e stimare da tutti. In molti, in questi giorni, lo hanno ricordato con un ultimo saluto, accompagnandolo alle esequie di mercoledì pomeriggio in parrocchiale. Gentile e discreto, originario di Paderno Franciacorta, risiedeva a Cologne da anni insieme alla moglie. In gioventù si era perfezionato in disegno e pittura all’istituto d'Arte di Brescia e con i suoi quadri, realizzati con tecniche diverse, ha partecipato a diverse mostre in paese, sia in collaborazione con il Gruppo Artisti colognesi, che in occasione delle feste patronali con le collettive al Centro culturale.
I ricordi
«Sergio era un ritrattista e aveva sempre partecipato a tutte le iniziative degli Artisti colognesi e alle mostre organizzate pre pandemia - lo ha ricordato l’assessore alla Cultura, Giuseppe Bonardi - Uno dei suoi ultimi lavori era il calendario di Papa Francesco con la mascherina, la cui vendita sarebbe andata a beneficio di diverse attività. Era sempre disponibile, una persona molto semplice, ma dal cuore grande e generoso».
Anche il Direttivo dell’associazione Trek & Run gli ha voluto dedicare un ricordo. Era infatti tesserato con il sodalizio e non mancava di aiutare in occasione della Quattro passi con Giammy.
«Lo ricordiamo con affetto: era davvero un amico, oltre che un cliente affezionato di ArPi Sport», lo hanno ricordato Rosanna Piantoni e Daniela Arrighi.
Militava nella sezione colognese dell’Avis da 14 anni e, con 47 donazioni di sangue all’attivo, aveva ricevuto la medaglia d’argento, oltre a essere stato consigliere del Direttivo dal 2008 al 2011. Suo, inoltre, è il ritratto di Papa Francesco presente al Simt (Servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale) di Chiari.
«Aveva collaborato sia con il Gac con il gruppo Cristoforo Torri nell'organizzazione di serate culturali - ha spiegato Raffaello Rossi, presidente del Gruppo Artisti colognesi - Con Aurelio Jssor Rossi era tradizione trovarci in agosto per una cena a casa sua, cosa che avevamo fatto anche lo scorso anno. Ci teneva molto. Ritraeva in modo fantasioso, quasi come un vignettista. Componeva il board combinando una serie di figure e di messaggi atti a mettere in evidenza una determinata situazione o una caratteristica del personaggio. Aveva una sua ironia e un suo modo di interpretare».