Combustione illecita di rifiuti: nei guai il proprietario di un'azienda agricola
La pena per questo tipo di reato è quella della reclusione da 3 a 6 anni
Combustione illecita di rifiuti: nei guai il proprietario di un'azienda agricola.
Nei guai il proprietario di un'azienda agricola per combustione illecita di rifiuti
I Carabinieri del Nucleo forestale di Castiglione delle Stiviere allertati da una colonna di fumo nero proveniente da un'azienda agricola di Casaloldo, sono giunti sul posto. Qui hanno rinvenuto un grosso cumulo di rifiuti speciali pericolosi. Il tutto costituito da rami ma anche da flaconi di palstica, bancali di legno trattato, vasi in terracotta, parti di micro-elettrodomestici e confezioni di fitofarmaci vuote, che stava bruciando.
Individuato il responsabile
Una volta messa in sicurezza la zona e spento il cumulo di rifiuti i sette militari sono riusciti ad individuare il responsabile del falò: si tratta del proprietario dell’azienda agricola. Quest'ultimo è stato deferito a piede libero all’Autorità Giudiziaria di Mantova per il delitto di smaltimento illecito di rifiuti mediante combustione. Dell'accaduto è stata informata anche l'amministrazione comunale ai fini dell'emissione dell'ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi, cui il trasgressore è obbligato. La pena per questo tipo di reato è quella della reclusione da 3 a 6 anni.
Le pene previste
La combustione di rifiuti che non siano costituiti da semplici residui di attività agricole e forestali in piccole quantità, è sempre un reato, punito severamente dalla legge per il pericolo che incendi di questo tipo rappresentano per la salute pubblica, a causa dell’emissione di sostanze potenzialmente molto velenose, come le diossine, ed in modo particolare in un territorio, quello della Pianura Padana, contrassegnato da indici della qualità dell’aria estremamente critici.