Coi milioni vinti al Superenalotto pago i debiti del mio Comune

Coi milioni vinti al Superenalotto pago i debiti del mio Comune
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di Francesco Amodei

Eccolo il 6 al Superenalotto. E’ arrivato. E questi sono i numeri magici: 11, 17, 40, 69, 84, 85, numero jolly 82, numero superstar 62. Esiste, quindi, un nuovo milionario in Italia, che ha appena messo in banca 93.720.843 di euro. La vincita a Mestrino, in provincia di Padova. Ma anche Brescia ha un cittadino che qualche problema se lo è risolto grazie al suo 5 che gli è valso 214mila euro.

Una domanda ci sorge spontanea: cosa fareste voi con oltre 90 milioni di euro, pari a circa 175 miliardi di lire? Lo abbiamo chiesto a un gruppo di nostri lettori e ce lo siamo domandati anche in redazione, come ogni italiano fa ogni qualvolta sia un altro ad avere una fortuna di queste dimensioni. L’esito del nostro «interrogatorio» è inequivocabile, ma c’è anche qualche sorpresa: quasi tutti metterebbero a posto la vita dei propri figli o lascerebbero l’Italia per trasferirsi in qualche isola al di là dell’oceano, ma c’è anche chi comprerebbe un giornale o una televisione per far soldi con l’editoria e con la pubblicità.

Ma il progetto, che è anche sogno, che induce qualche maligno a etichettarlo con la fascetta «propaganda», è quello di un politico interpellato, che ha dichiarato che con quella montagna di soldi pagherebbe i debiti del suo Comune. Limpido l’intento: «Speriamo che questo 6 al Superenalotto faccia bene alla famiglia di chi ha vinto tutti quegli euro, ma fossi stato io il fortunato avrei potuto far quadrare il bilancio del Comune». In questi casi si spera sempre che a vincere sia stata una persona che ne aveva bisogno, anche se stavolta possiamo tranquillamente affermare che siamo andati ben oltre ogni tipo di necessità.

Affermazione nobile, quella del politico, che in redazione si è «sbottonato» offrendoci uno spunto di riflessione, tanto da essere ripreso in questo editoriale, anche solo per porre una questione, un po’ goliardica, sulla bizzarra possibilità che un ente locale possa investire qualche piccola somma nel gioco tentando di portare nelle casse milionate di euro. Rimane il fatto che non è dimostrabile e non è riscontrabile se realmente questo amministratore locale avesse devoluto parte del suo premio milionario al proprio Comune, ma noi vogliamo crederci e lo ringraziamo per aver aperto il campo a una serie di riflessioni.

E in effetti ha ragione: solo un colpo di fortuna al gioco può ristabilire l’ordine nel bilancio disastrato di gran parte dei nostri Comuni, appiedati dal «Patto di stabilità», più fastidioso di un dito nell’occhio.


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