Lo si è detto e scritto tante volte che la Franciacorta e l’Ovest Bresciano sono snodi strategici per il traffico di sostanze stupefacenti. A dimostrarlo le numerose operazioni effettuate dalle Forze dell’ordine, spesso sfociate in arresti e sequestri di ingenti quantitativi di droga sottratti al mercato dello spaccio. Eppure, il consumo nella zona della Bassa Franciacorta resta elevatissimo, come evidenziato nel servizio pubblicato il 17 ottobre su ChiariWeek. Lo attestano i risultati dello studio effettuato nel 2024 dall’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, basato sull’analisi dei reflui urbani. In altre parole, si tratta di stimare l’uso di sostanze psicotrope a partire dalla misurazione dei principali residui metabolici escreti per via urinaria.
Cocaina, Rovato sniffa più del doppio della media nazionale
Lo studio pubblicato ha previsto la raccolta e analisi di sette campioni prelevati nel corso di una settimana dal personale tecnico di Acque Bresciane presso il collettore comunale della Bassa Franciacorta, che serve i Comuni di Rovato, Erbusco, Cologne, Coccaglio, Cazzago San Martino, Paderno Franciacorta, Passirano e Provaglio d’Iseo. I risultati? Inquietanti, soprattutto per quanto concerne il consumo di cocaina, più del doppio (25,6 dosi al giorno su mille abitanti) rispetto alla media nazionale (ferma a 12). A confronto, la città di Milano (14 dosi) è una «dilettante». Un problema che sembra essere particolarmente radicato nel Bresciano, visto che un’indagine analoga effettuata a Montichiari ha rilevato un trend simile a quello di Rovato (20,5 dosi). Sono invece al di sotto o in linea con il dato nazionale i consumi di metamfetamina ed ecstasy (rispettivamente 0,05 contro una media di 0,13 e 0,06, pari alla media italiana); più basso il consumo di eroina (1,56 contro la media nazionale di 2,84) e di ketamina (1,03 contro la media di 4,86 milligrammi). Nel caso della ketamina, tuttavia, è sorprendente il consumo nella città di Milano, che arriva a 23,16 milligrammi. La sostanza più utilizzata è la Cannabis, con 41,8 dosi: in questo caso, però, il dato di Rovato, simile a quello di Montichiari (42) è al di sotto della media nazionale (51,44) ed è addirittura la metà rispetto al consumo registrato a Milano (81,50).
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Quattro Comuni e Fondazione Cogeme fanno rete per contrastare il consumo tra i giovani
I risultati dell’indagine dell’Istituto “Mario Negri”, confermati dall’analisi commissionata dal Comune di Rovato ad Acque Bresciane, società che gestisce il servizio idrico integrato in Provincia di Brescia, sono stati accolti con preoccupazione dalle Amministrazioni comunali del territorio. Il sindaco di Rovato Tiziano Belotti ha manifestato fin da subito l’intenzione di avviare un progetto di sensibilizzazione per contrastare il consumo di sostanze stupefacenti tra i giovani; Asst Franciacorta si è resa disponibile a supportare i Comuni nella creazione di percorsi educativi pensati per i ragazzi degli istituti superiori. Ne è scaturito, sotto la mediazione di Fondazione Cogeme, realtà del terzo settore nata nel 2002 da Cogeme spa per scopi di solidarietà sociale a favore dei territori di riferimento, un accordo di collaborazione sottoscritto (nel giugno scorso) anche dai sindaci Gabriele Zotti (Chiari), Gianmarco Cossandi (Palazzolo) e Laura Magli (Orzinuovi). “Sei già stupefacente!”, questo il nome del progetto, rappresenta un esempio concreto di collaborazione tra enti locali con l’obiettivo di promuovere benessere, consapevolezza e responsabilità tra le nuove generazioni. Con l’obiettivo di contrastare la diffusione e la normalizzazione dell’uso di droghe tra i giovani, saranno promossi già durante l’anno scolastico in corso percorsi formativi negli istituti superiori dislocati nei Comuni che hanno siglato il patto (il Gigli di Rovato, il Marzoli di Palazzolo, il Cossali di Orzinuovi e l’Einaudi di Chiari). “Di fronte ai risultati spaventosi dell’indagine sui consumi non potevamo stare con le mani in mano – ha sottolineato il primo cittadino rovatese – Se il format funziona, è esportabile anche in altri territori. E’ una scelta di responsabilità”.