Cinquantasei candeline per l'Avis Manerbio
Ben quarantacinque le benemerenze assegnata a donatori e donatori. Consigliera Taboni dal Provinciale: "Sentitevi preziosi"
Cinquantasei candeline per l'Avis Manerbio
"Sentitevi preziosi per questo gesto che vi pone tra gli angeli della porta accanto" così ha esordito nel suo discorsi di saluti la storica Consigliera Avis Provinciale Brescia, Mina Taboni, durante il 56esimo anniversario della sezione manerbiese, andato in scena domenica ad Alfianello. Cinquantasei anni e non sentirli, ma consapevoli delle pagine scritte all’insegna della vita e della solidarietà. Taboni ha voluto sottolineare l’importante lavoro svolto dai volontari del sangue e dai volontari delle sezioni
Il sindaco "Grazie per il vostro instancabile lavoro".
Emozionanti le parole anche del primo cittadino Matteo Zani che ha accolto con grande orgoglio e spirito di collaborazione, mettendosi operativo in prima linea, per far sì che l’evento fosse degno del nome di Avis e della comunità alfianellese.
"La nostra Amministrazione tiene molto alla diffusione della cultura del dono, in particolare del dono della vita attraverso la donazione del sangue. Negli anni, abbiamo visto crescere la collaborazione tra il Comune e le associazioni di donatori, segno di un impegno comune verso un obiettivo nobile e fondamentale: salvare vite umane. Vorrei ringraziare di cuore le autorità presenti per la loro vicinanza alla nostra Avis, la presidente Marianna Baldo e tutto il Direttivo per il loro instancabile lavoro. Un ringraziamento speciale va anche alla consigliera avisina Maria Carla Pegoiani per il prezioso coordinamento dell’evento, così come al corpo bandistico Vatrini, alla Proloco per il supporto fondamentale nella realizzazione di questa manifestazione e a don Davide per le celebrazioni. Condivido l’augurio che le braccia tese dei donatori possano aumentare sempre di più e che questo gesto di generosità diventi una parte sempre più importante della nostra cultura comunitaria".
La presidente Avis "essere amici prima di tutto"
"Un enorme grazie va alla comunità locale, all’Amministrazione e in particolare a Matteo Zani, un sindaco amico e non un amico sindaco. Può sembrare un gioco di parole ma il significato è sostanziale. Prima di essere un amministratore pubblico, è un avisino attivo, un donatore. E’ stato parte del nostro Consiglio direttivo conoscendone le fatiche, le tribolazioni, ma anche lo spirito di amicizia. Altra parola fondamentale: Amicizia. Che solo una parola non è. L’amicizia è un’espressione di amore, è condivisione di valori, è ciò che sostiene il mondo associativo, sempre più carico di burocrazia, di cavilli a cui prestare attenzione che spesso affaticano chi volontario è e non chi il volontario dice di “fare”. Persone che in Avis hanno avuto modo di conoscersi e che altrimenti, chissà se mai si fossero incontrate altrove. Amicizia tra associazioni e istituzioni, tra sezioni consorelle che nel momento di bisogno di difficoltà si sostengono. Amicizia nata durante le donazioni tra donatori e donatrici, o con volontari e volontari che ha poi varcato i confini associativi proseguendo al di fuori. Amicizia che ci ha emozionati con la meravigliosa nascita del piccolo Tommaso figlio della nostra direttrice sanitaria Paola Albanesi o che ci ha saputo spezzare il cuore quando amici, come Genio Donini e il suo fidato successore Davide Rubes, alfieri della nostra sezioni, ci hanno lasciati. E ancora amicizia come quella che lega noi consiglieri provinciali (presenti Mina, Patrizia, Silvia) - ha concluso la presidente - L’amicizia non si fa, non si costruisce a tavolino, l’amicizia è. Così come l’Avis, non può esserci verbo diverso dal verbo Essere in Avis. Perché si è Avisini, si è volontari, si è sostenitori, si è amici, si è vicini. E chi Avis invece la fa, forse qualcosa deve rivedere. Giunga a tutti il nostro profondo senso di gratitudine, perché in una domenica che avreste potuto dedicare a chi è a voi caro, alle vostre passioni, avete scelto di essere Avis".
Un corteo molto partecipato e sentito
I festeggiamenti sono stati aperti circa quaranta labari avisini provenienti da tutta la provincia, aidini, delle forze d’Arma (bersaglieri), delle associazioni locali, uniti ai quattro gonfaloni comunali, anticipati dal corpo bandistico Alessandro Vatrini di Pontevico e seguiti da autorità civili e avisine e da un numeroso corteo di donatori e donatrici, di volontari e di volontarie, di amici e di amiche, e ancora simpatizzanti e cittadini. Dopo la messa in parrocchiale ben quarantacinque le benemerenze assegnate quest’anno e da parte dell’Amministrazione alfianellese una sorpresa più che gradita: il regalo di una panchina gialla come il colore del plasma.