La Ciclovia del Garda prosegue il suo percorso, nonostante il fronte delle proteste continui ad allargarsi e i comitati ambientalisti insistano per fermare l’opera, soprattutto nei tratti fragili dell’alto lago bresciano, dove frane e cedimenti recenti hanno sollevato dubbi sulla sicurezza. Nel frattempo, l’iter istituzionale non si ferma: negli ultimi giorni i comuni rivieraschi stanno firmando lo schema di accordo per la gestione e la manutenzione della pista turistica. L’ultimo a dare il via libera è stato Sirmione, con una delibera di Giunta che aderisce all’intesa insieme a Regione Lombardia, Provincia di Brescia e i comuni di Desenzano, Lonato, Padenghe, Moniga, Manerba, Puegnago, Salò e Gardone Riviera. L’accordo riguarda il tratto da Sirmione a Gardone Riviera.
Cosa prevede l’accordo: dal ruolo della Regione al coordinamento della Provincia
Nel dettaglio, Regione Lombardia si impegna a promuovere la ciclovia nazionale attraverso attività coordinate con le direzioni regionali competenti, anche mediante l’inserimento dell’opera nei portali turistici ufficiali. L’ente regionale dovrà inoltre mettere a disposizione tutta la documentazione amministrativa e tecnica necessaria ai comuni e alla Provincia per la corretta gestione dell’infrastruttura.
La Provincia di Brescia, invece, avrà un ruolo di coordinamento: dovrà sovrintendere agli interventi di manutenzione straordinaria, esprimendo un parere obbligatorio sui progetti che riguardano le caratteristiche della ciclovia, con particolare attenzione alla segnaletica.
Gli obblighi dei Comuni: manutenzione, vigilanza e costi a carico dei territori
La parte più consistente dell’accordo ricade sui comuni, chiamati a garantire vigilanza, gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria dei tratti interni ai rispettivi territori. Tra gli impegni rientrano anche la presa in carico della proprietà degli impianti semaforici degli attraversamenti ciclabili e i relativi costi di gestione. Le attività di manutenzione previste sono numerose:
• pulizia della sede della ciclovia e rimozione dei rifiuti;
• taglio della vegetazione invasiva;
• rifacimento e sostituzione della segnaletica;
• riparazioni di parapetti, pavimentazioni e cordoli danneggiati;
• pulizia dei sistemi di smaltimento delle acque;
• consolidamento delle parti non strutturali di murature e strutture.
Tutte le spese di gestione e manutenzione — ordinarie e straordinarie — saranno interamente a carico dei comuni, che dovranno anche sottoporre i progetti più rilevanti alla Provincia per il parere obbligatorio.