Chiuso il bar La Fabbrica, arrestato il titolare.
Bar La Fabbrica: disposta la chiusura
Il Questore della Provincia di Brescia Paolo Sartori ha disposto la sospensione della licenza e l’immediata chiusura del bar “La Fabbrica di via Trieste a Brescia.
Il provvedimento in questione avrà una durata di trenta giorni e giunge a seguito delle gravi problematiche per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini conseguenti a quanto accaduto nel locale nella notte tra sabato 15 e domenica 16 novembre 2025. Risale allo scorso 11 novembre 2025 l’intervento degli agenti della Polizia Locale, nel corso di un servizio antidroga in via Trieste, all’interno del bar La Fabbrica dopo essere stato segnalato quale ritrovo di tossicodipendenti per rifornirsi di stupefacenti.
Arrestato per produzione e detenzione ai fini di spaccio
L’attività di spaccio, secondo quanto accertato dalla Polizia Giudiziaria, sarebbe stata organizzata dallo stesso gestore del bar che la preparava per la vendita in apposite confezioni con tanto di marijuana e hashish, destinati alla clientela solita a frequentare il locale. L’intervento della Polizia Locale al bar e nell’abitazione del gestore ha consentito di sequestrare importanti quantitativi di stupefacenti oltre ad una serra usata per la coltivazione della marijuana. Per tale motivo il titolare del Bar è stato dichiarato in arresto per produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Un fatto che ha contribuito a diffondere preoccupazione tra la popolazione.
Il Questore ha quindi disposto la sospensione della licenza e la chiusura immediata del bar per un periodo di trenta giorni.
“L’accertata attività di spaccio all’interno di un esercizio pubblico rappresenta un fatto di estrema gravità, tanto da richiedere un intervento immediato da parte dell’Autorità di Pubblica Sicurezza – ha dichiarato il Questore Sartori –. Tale situazione mette a rischio non solo gli avventori, ma anche l’intera comunità che vive e lavora nella zona. E’ indispensabile fare in modo che Locali Pubblici peraltro frequentati anche da giovani non diventino punti di riferimento per attività illegali che minano la sicurezza della collettività. La mia decisione odierna risponde alla necessità di interrompere con fermezza una situazione critica per l’ordine e la sicurezza pubblica, impedendo altresì che simili condotte possano ripetersi.”