Chiari piange la scomparsa di Cucchi, si è spento a 47 anni dopo tante lotte. A prendersi cura di lui fino alla fine è stato il papà che lo trasportava con la «famosa» auto rossa.
Chiari piange la scomparsa di Cucchi
Ci sono persone, anime pure, che lasciano il segno. Mauro Cucchi è una di queste. Il clarense, dopo aver combattuto tantissime guerre nel corso della sua vita, si è spento domenica a 47 anni. La notizia della sua scomparsa si è diffusa molto rapidamente e l’intera città è rimasta colpita dal lutto. Cucchi, infatti, era cresciuto tra le mura dell’oratorio e aveva anche lavorato in ospedale. La simpatia, la solarità e la voglia di non arrendersi, nonostante le immense difficoltà, lo avevano sempre contraddistinto.
La sua, infatti, non è per nulla stata una vita semplice. A soli 16 anni era stato colpito da un infarto, ma se fortunatamente da quello si era ripreso, crescendo è stato colpito da diversi ictus e, piano piano, la malattia lo ha costretto alla sedia a rotelle e gli ha tolto l’uso della parola. Mauro però non si è mai dato per vinto. Ha sempre cercato di farsi capire e di essere presente. Ancora oggi, a Chiari, era immediatamente riconoscibile. Con il papà Pietro era solito a girare con l’apposito furgoncino rosso, adatto al suo trasporto e a quello della carrozzina. Proprio il papà, insieme alla mamma venuta a mancare diversi anni fa, si è sempre presa cura di lui e non gli ha fatto mancare niente. Altra figura fondamentale nella vita del 47enne è stato il fratello Daniele Cucchi. «E’ stato bello, in un momento difficile, sapere quante persone hanno espresso una buona parola per la nostra famiglia e per Mauro», ha spiegato.
Da quando era andato in pensione, non senza una piccola festa, Mauro si era dedicato (fin quando ha potuto) alla passione per le armi e i coltelli antichi, Non ne possedeva, ma apprezzava il loro studio tramite libri e riviste.
L’emergenza Coronoavirus, grazie all’aiuto della famiglia, è stata ben gestita e non ha aggravato la situazione, ma purtroppo per Mauro, domenica, non c’è stato più niente da fare. Si è spento lasciando un ottimo ricordo e tanto affetto a chi lo ha conosciuto.
«Una piccola cosa sul mio adorato cugino la voglio dire anch’io – ha invece specificato Monica – Nonostante tutte le tribolazioni che ha dovuto affrontare era sempre sorridente, solare con un anima bella, vera. Grazie». L’ultimo saluto a Mauro è stato dato martedì mattina nella chiesa di Santa Maria.