Chiara Milini vince il premio Callas

Chiara Milini vince il premio Callas
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In un’epoca nella quale i linguaggi si moltiplicano, l’immediatezza la fa da padrona e la superficialità prende un po’ la mano, esistono ancora giovani che cantano fuori dal coro facendo dell’arte una filosofia di vita. Questa è la storia di Chiara Milini, desenzanese, classe 1988, soprano e ballerina di danza classica. 

Se è vero come diceva Khalil Gibran che «Il segreto del canto risiede tra la vibrazione della voce di chi canta e il battito del cuore di chi ascolta», la Milini custodisce bene questo segreto, facendolo emergere sulla scena attraverso un grazioso accompagnamento nei gesti, un’innata classe nel movimento e nella naturale raffinatezza del portamento che catalizza l’attenzione, anche emotiva, dello spettatore.

Di recente è stata insignita del prestigioso «Premio Maria Callas» che quest’anno celebra la diciassettesima edizione oltre al 40esimo dalla scomparsa della celebre soprano, conferitole dalla città di Sirmione. «Ho provato una grandissima emozione – ha dichiarato Chiara – quando Michele Nocera, biografo ufficiale di Maria Callas, direttore artistico e regista della serata, mi ha contattata informandomi della scelta di volermi conferire questo prestigioso riconoscimento, del resto – ha spiegato – questo premio ha portato fortuna a tantissimi artisti e cantanti, per ora incrocio le dita e porto nel cuore l’indescrivibile sensazione che ho provato nel cantare a Palazzo Congressi – ha poi aggiunto – sotto la bellissima immagine della “Divina”, è stata un’esperienza unica che difficilmente dimenticherò».  

Un esempio quello di Chiara, che sembra abbattere la dicotomia esistente tra giovani e lirica «Il pregiudizio che la lirica sia un qualcosa di obsoleto e noioso  – ha affermato – è trasmesso ai più piccoli dagli adulti. Io stessa – ha dichiarato –  da piccola volevo cantare pop, la mia insegnante di allora Anna Brandolini mi ha però indirizzata alla lirica, consiglio che peraltro mi era stato dato anche dalla mia professoressa delle medie Maria Rosa Tomasello. Dopo un periodo di stop nel quale mi sono diplomata e laureata a pieni voti in Storia e Tutela dei Beni Culturali a Padova – ha spiegato – ho ripreso a studiare canto lirico con Paoletta Marrocu. Attualmente – ha poi aggiunto – insegno propedeutica al canto lirico e ho potuto constatare che i più piccoli ai quali non sono stati trasmessi pregiudizi su questo genere di arte, sono i più ricettivi, in grado di vivere a pieno le emozioni che la fruizione di un’opera riesce a trasmettere».

Nonostante la giovane età Chiara ha già raggiunto molti obbiettivi, sempre restando con i piedi per terra e dando sempre la priorità alla formazione scolastica prima e universitaria poi, coltivando nel corso degli anni la nobile ambizione di fare della propria passione una vera professione «Ciò che mi auguro per il mio futuro – ha confessato  – è di riuscire a vivere completamente di questo lavoro, non abbandonando mai il teatro che è il luogo che amo di più, il teatro è casa mia. In particolare – ha così concluso – mi piacerebbe lavorare il più possibile nell’Opera, interpretare personaggi, calarmi nel loro mondo, vivere quelle emozioni dando loro voce».

 

di Veronica Crescente

da Gardaweek del 6 ottobre 2017


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