Lutto

Chiara Frugoni, lutto per la scomparsa della medievista con origini bresciane

Figlia di Arsenio Frugoni si è spenta all'età di 82 anni.

Chiara Frugoni, lutto per la scomparsa della medievista con origini bresciane
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Lutto per la scomparsa di Chiara Frugoni.

Legame con Brescia

Si è spenta all'età di 82 anni domenica 10 aprile, medievista di fama internazionale era nata a Pisa nel 1940 dove aveva frequentato la Scuola Normale Superiore per poi essere docente di Storia Medievale prima all'Università di Pisa e poi a Tor Vergata. Il suo legame con Brescia deriva dal padre, Arsenio Frugoni, anche lui medievista, il quale vantava origini bresciane.

 

Numerose pubblicazioni, eccone alcune

Uno dei suoi testi più noti era 'Medioevo: storia di voci, racconto di immagini', pubblicato nel 1999 da Laterza e il Dizionario del Medioevo (2001). La fortuna di Alessandro Magno, dall'Antichità al Medioevo, uscito per la prima volta nel 1978, era stato pubblicato in una nuova edizione lo scorso febbraio. Massima esperta di Francesco d'Assisi a lui aveva dedicato il suo lavoro di ricerca e dedicato vari libri tra cui Quale Francesco? (2015. Einaudi) , e poi ancora Francesco. Storie di un santo (Feltrinelli ragazzi), Storia di Chiara e Francesco (Einaudi), Vita di un uomo: Francesco d'Assisi (Einaudi), tutti di grande successo Tra le sue opere: Medioevo sul naso. Occhiali, bottoni e altre invenzioni medievali (Laterza, ultima rist. 2014), per Einaudi Senza misericordia (con S. Facchinetti, 2016), per il Mulino Vivere nel Medioevo. Uomini, donne e soprattutto bambini (2017) e Uomini e animali nel Medioevo. Storie feroci e fantastiche (2018), Paradiso vista inferno (2019). La sua capacità di divulgazione era proverbiale: in pieno lockdown uscì un libro sulle epidemie nel Medioevo, 'Paure medievali. Epidemie, prodigi, fine del tempo' (Il Mulino) in cui Il Medioevo parlava all'oggi attraverso le tante paure arrivate fino a noi. Dal 2012 era presidente e fondatrice dell'associazione Amici della Biblioteca Universitaria di Pisa, nata per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla vicenda della chiusura della biblioteca stessa, di proprietà del ministero della Cultura, e sollecitarne la riapertura al pubblico in locali consoni.

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