Che fare durante il colpo di calore (o evitarlo proprio)

Che fare durante il colpo di calore (o evitarlo proprio)
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Caldo allo zenith e tassi di umidità pari o superiori al 90 per cento: è questo il pericoloso mix che accende il rischio del colpo di calore. Che non risparmia nessuno: bambini, anziani, adulti di ogni età, professionisti che lavorano in condizioni climatiche all’aperto o in microclimi con temperature oltre i 30°, gli spregiudicati che si spostano in fretta, cioè senza consentire all’organismo di acclimatarsi, da ambienti molto caldi a luoghi condizionati e troppo freddi, chi si fa baciare dal sole nelle ore più calde del giorno senza le adeguate protezioni, ma anche e soprattutto chi soffre di alcune patologie croniche e non, tra cui diabete, obesità ed insufficienza cardiaca.

Il colpo di calore. È una delle condizioni con le quali l’organismo si ribella all’eccessivo caldo. Si manifesta in modo chiaro: un iniziale malessere generale associato a mal di testa, nausea, vomito e sensazione di vertigine, crampi muscolari, fino a un’evoluzione verso stati d’ansia e confusionali. Il fenomeno accade quando la temperatura corporea in un tempo molto rapido di 10-15 minuti, si alza. Quando la temperatura corporea è alta ma non ai massimi livelli, l’organismo cerca di compensare con un’abbondante sudorazione, che ha lo scopo di riportare la temperature nella norma o comunque a valori accettabili. Quando però essa si eleva e rasenta i 39-40°, l’impresa è ardua e l’organismo cede sotto il peso del caldo manifestando sintomi più gravi. Un crollo brusco della pressione arteriosa dovuta a disidratazione (poiché anche la sudorazione cessa), agitazione, aggressività, cefalea importanti e tali da poter condurre, nelle condizioni peggiori, a morte cerebrale. Anche la pelle si modifica: infatti a un iniziale arrossamento dovuto alla dilatazione dei capillari che cercano di portare più calore verso la pelle stessa, essa assumerà un colorito diafano e cianotico per via della combinazione di disidratazione, pressione molto bassa e convogliamento del sangue verso gli organi interni. Uno stato che si accompagna anche a senso di freddo intenso e brividi.

Intervento immediato. È la mossa di rigore fin dai primi sintomi, che serve a evitare la progressione verso il peggio del colpo di calore e della pressione. L’intervento deve essere professionale: ovvero da parte di operatori del 118, con trasporto immediato in ospedale, ma nell’attesa è necessario prestare i primi efficaci soccorsi di emergenza. E cioè distendere la persona in un luogo fresco, all’ombra e ventilato, con le gambe sollevate rispetto al resto del corpo. Poi per abbassare la temperatura corporea, è necessario togliere i vestiti, avvolgendo la persona in un lenzuolo o un asciugamano bagnato in acqua fredda e ponendo una borsa di ghiaccio a livello della testa, della nuca, del torso, dell’inguine separandola dalla pelle con sacchetti di plastica avvolti in panni o fazzoletti. Se la persona è cosciente inoltre occorre reidratarla con acqua, non somministrando mai bevande alcoliche, e monitorando sempre  la frequenza cardiaca, pronti ad intervenire con la rianimazione cardio-polmonare in caso di arresto.

Come evitare il colpo di calore. Ci sono però delle sagge mosse pratiche preventive da mettere in atto per evitare che tutto questo stress termico accada. Come? Cercando di evitare innanzitutto che, specie durante le ore di esposizione al sole, si possa ingenerare surriscaldamento corporeo e disidratazione. Occorre dunque indossare abiti leggeri, in tessuti che consentano la traspirazione e un cappello che ripari il capo dal sole, conducendo uno stile di vita moderato. Specie e sempre nelle ore più calde evitare sforzi fisici, attività sportiva, ma anche di  sostare a lungo in luoghi ristretti e affollati. Fondamentale è bere molto, almeno due litri al giorno, salvo diverso parere del medico, anche in assenza dello stimolo della sete, per compensare acqua e sali minerali persi con la sudorazione, ma che non siano bevande zuccherate, ricche di calorie, bibite gassate o alcolici che aumentano la sensazione di calore e la sudorazione, contribuendo così ad aggravare la disidratazione, caffè  e altre bevande che contengono caffeina.

Riguardo all’alimentazione, sono consigliati pasti leggeri, poco abbondanti, preferendo piuttosto quattro-cinque piccoli pasti durante la giornata, a base di pasta e pesce per quanto riguarda i principali, poco conditi, elaborati o piccanti, integrati da molta frutta e verdura che contribuiscono a dare acqua all’organismo. Per rinfrescarsi, sì a qualche gelato ma che sia rigorosamente alla frutta, che danno meno calorie e sono più leggeri.


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