«C’era una volta un pezzo di legno», in mostra

«C’era una volta un pezzo di legno», in mostra
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«C'era una volta un pezzo di legno. Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d'inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze. Non so come andasse, ma il fatto è che un bel giorno questo pezzo di legno capitò nella bottega di un vecchio falegname». Inizia così il romanzo di Carlo Collodi che ha fatto riflettere molte generazioni di bambini e che sabato ha dato il titolo alla mostra organizzata dalle classi della scuola primaria Ferraboschi. Più di 350 alunni hanno animato la piazza prima di presentare ai loro genitori il risultato del loro lavoro. Il progetto è stato costruito intorno al tema di «Pinocchio e le emozioni» e organizzato mediante laboratori di manipolazione artistici.

«Qust’anno - spiega Claudia Rizzi - è stata utilizzata la carta di giornale in linea con la filosofia del riciclo. Le insegnanti come ogni anno hanno seguito un corso che di solito si svolge a novembre e permette loro di prepararsi sull’articolazione del progetto con l’artista Armida Gandini. Gli obiettivi erano sviluppare le capacità, conoscere tecniche e materiali diversi, nonchè esprimere sensazioni e pensieri attraverso l’arte». 

«Obiettivo di questa inaugurazione - introduce l’insegnante Rizzi - è far vedere a tutto il territorio il lavoro che abbiamo svolto con impegno, con gioia, con entusiasmo e quello non manca mai. Anzi, aspettiamo sempre con ansia che arrivi la primavera per poterci lanciare in questa avventura». «Siete stati bravissimi.  - Si congratula la dirigente scolastica Stefania Battaglia- Bravissimi è troppo poco, io ho già visto, non dico niente perchè non voglio svelare ai vostri genitori la sorpresa che li aspetta, ma siete stati veramente bravi e brave anche le maestre.Tristezza, gioia, felicità, paura, sono alcune delle emozioni che avete ritrovato nella storia di Pinocchio. Ma ditemi un po’, siete anche voi a volte come Pinocchio? A volte siete dei burattini perchè eseguite le indicazioni dei genitori e rispettate le regole, altre volte siete dei bambini, fate i capricci, errori, dite le bugie. Tutte cose che vi servono per crescere, per diventare più grandi e più bravi».

«Un colpo d’occhio straordinario e mozzafiato, ha commentato Elena Pasetti presidente Pinac, perchè alla fine, un po’ Pinocchio lo siamo tutti, grandi e piccoli, perchè le bugie ci scappano da adulti e da bambini. Cosa ci insegna però Pinocchio? Che bisogna partire da quello che siamo per poterci migliorare. Pinocchio è il libro dopo la Bibbia più tradotto. Vuol dire che avete lavorato su una figura, quella di Pinocchio che ha interessato grandissima parte del mondo, dalla Cina, all’Africa, dall’Australia all’America. Siamo tutti su questa terra per cercare di diventare sempre meno Pinocchio e più bambini».

«Sono quattro anni - conclude l’assessore alla Pubblica Istruzione Alberto Bertagna  - che ogni volta che entro mi stupisco ogni volta di quanta energia ed emozioni vengano trasmesse dalle mani e dalla voglia di questi ragazzi di creare qualcosa».


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