Centro d'accoglienza e cittadini spazientiti

Dopo la rissa scattata nei giorni scorsi tra due donne ospitate nella struttura i cittadini hanno fatto sentire la loro voce

Centro d'accoglienza e cittadini spazientiti
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Centro d'accoglienza e cittadini spazientiti

Dopo la rissa scattata la scorsa settimana al centro d'accoglienza di via Dante,  gli alfianellesi hanno manifestato il loro disagio. Molte le perplessità rispetto questa realtà gestita dalla «Cooperativa intreccio». La lite tra due donne eritree per futili motivi ha mandato una di loro in ospedale con gran parte dell’orecchio amputato a morsi dalla connazionale. Ciò ha scatenato le lamentele tra i cittadini. "Non è possibile andare avanti così - ha affermato qualcuno di loro che ha aggiunto  - Noi siamo anche d’accordo a parlare e a mettere in pratica l’integrazione, ma questa deve avvenire da entrambe le parti". La principale lamentela da parte degli abitanti, sostenuta anche dai commercianti, è la maleducazione delle persone ospitate nel centro accoglienza. "Loro non hanno voglia di integrarsi. Sono maleducate e quando si è gentili con loro, mettono in atto un atteggiamento tracotante".

Una difficile convivenza

La situazione di questa realtà ai cittadini non è chiara: "Che qualcuno ci parli, ci dica chi sono, da dove arrivano, cosa fanno qui, per quanto restano, e una serie di altre informazioni che a nostro avviso abbiamo diritto di sapere". Secondo gli alfianellesi è fondamentale insegnare loro come si vive civilmente in Italia. Quello che chiedono è poter aver risposte e trovare delle soluzioni per una possibile convivenza. Vorrebbero conoscere chi gestisce il centro accoglienza, per quanto resterà attivo, quante persone ospita e sentirsi dare delle valide ragioni che giustifichino una serie di problematiche che sono nate dall’attivazione di questo posto.

Le parole del sindaco

Interpellato il sindaco Matteo Zani riguardo le lamentele ha commentato: "Lamentele? Io non ne ho avute, più che altro ho sentito critiche. Comunque è sicuramente un episodio gravissimo, sul quale spero le autorità competenti facciano chiarezza. Un invito sicuramente alla Cooperativa titolare del servizio a supervisionare al meglio le ospiti della struttura, in modo da evitare queste situazioni. - e ha proseguito - Indubbiamente anche questo è il riscontro del fatto che il modo in cui Governo centrale ha deciso di arginare “l’emergenza profughi” non è la strada migliore, ma al contrario si rischia di portare le persone ospitate in situazioni veramente difficili".

 

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