Cento anni e non sentirli: il traguardo (alla vetrata) di Iole Brescianini
La decana è stata raggiunta dai nipoti alla Rsa di Iseo e dall'assessore Premoli. Tutto si è svolto in sicurezza: la festeggiata all'interno e i parenti all'esterno. Ma nonostante i protocolli anti Covid non sono mancate le emozioni.
Come recita il cartellone con moltissime sue foto scattate in gioventù e negli anni scorsi, questo è "solo" il suo primo secolo. Iole Brescianini ha festeggiato oggi pomeriggio alla Casa di riposo della fondazione Cacciamatta di Iseo i cent'anni e ad applaudirla c'erano i nipoti, che l'hanno salutata rigorosamente dalla vetrata della Rsa.
Cent'anni e non sentirli: il traguardo (alla vetrata) di Iole Brescianini
Non c'era pandemia che potesse fermare i festeggiamenti per i cento anni di Iole Brescianini, ospite della Casa di riposo di Iseo. Oggi pomeriggio, mercoledì, i nipoti e parenti la hanno raggiunta per un saluto dalla vetrata dell'ingresso della struttura. La decana è rimasta all'interno con lo staff della Rsa e alcune delle amiche ospiti, mentre dall'esterno i famigliari hanno cantato con lei per celebrare questo importante traguardo.
Presente, in rappresentanza del sindaco e dell'Amministrazione comunale, l'assessore ai Servizi sociali Mariangela Premoli, che ha donato alla centenaria un grande mazzo di fiori.
"Ci sembrava corretto e giusto ricordare una nostra ospite iseana che taglia un importante traguardo - ha sottolineato il presidente della fondazione, Angelo Zinelli - Con i famigliari, grazie al nostro servizio animazione, abbiamo organizzato un momento per festeggiare in sicurezza e nel pieno rispetto delle normative, che con una situazione come quella che stiamo vivendo oggi sono inderogabili. La nostra Iole è ancora bella pimpante, ci sono colloqui a distanza, sguardi intensi e la possibilità di "toccarsi" la mano attraverso il vetro. Non è come abbracciarsi, ovviamente, ma è un modo per avvicinare ospiti e parenti".
Il progetto della vetrata "Rivetriamoci" è partito a maggio e viene messo a disposizione il telefono o il microfono ai famigliari degli anziani. Il tutto avviene in totale sicurezza ed è sempre un'emozione.
"Non potevamo mancare a una celebrazione come questa: è un traguardo molto importante, che pochi riescono a raggiungere, soprattutto come Iole - ha sottolineato l'assessore Premoli - Per noi è un'emozione fare gli auguri a una persona che, con la sua esperienza, non può che essere un esempio per noi e per il futuro. E' un simbolo che infonde coraggio e speranza".
Una vita fuori dagli schemi, che l'ha portata a tagliare il secolo
Iole è nata a Caserta il 9 dicembre 1920 da Mariagrazia Izzo (casertana) e Francesco Brescianini (rovatese). Unica figlia femmina di cinque fratelli, è cresciuta con un carattere forte e intraprendente. Trasferitasi a Rovato a 7 anni, ha trascorso la sua adolescenza facendo da spola tra il paese franciacortino e Roma, dove abitavano alcune zie. Dovendo dare una mano in famiglia, ha iniziato a lavorare nel negozio di scarpe di una delle zie, imparando a essere civettuola e vanitosa. Voleva fare l'attrice e aveva perfino trovato chi poteva farla entrare nel mondo dello spettacolo e del cinema, ma il padre non voleva e la sua "carriera" è stata stroncata ancora prima di iniziare.
Tornata a Rovato, non è mai passata inosservata in paese, tra tacchetti alla moda e collane da vamp (che non potevano mancare nemmeno oggi, per la festa dei suoi cento anni, insieme alla manicure laccata di rosso).
"Durante la Seconda Guerra mondiale ci raccontava che faceva contrabbando di carne, da Rovato a Milano, nascondendo la merce sotto il cappello o intorno alla vita, facendo credere di essere incinta! - hanno raccontato i nipoti - Dopo la guerra ha trovato impiego all'istituto zooprofilattico sperimentale di Brescia, dove si recava ogni
giorno in bicicletta da Rovato". Proprio in città ha conosciuto Lionello, un ragazzo di 18 anni (lei ne aveva 28). Sono convolati a nozze nel 1956, contro il parere di tutti e nonostate la differenza d'età.
Partiti per la Svizzera, lui ha insegnato in una scuola per italiani e lei ha lavorato in fabbrica. "Anche qui ce ne sarebbero da raccontare - hanno continuato i nipoti - Dopo aver messo da parte qualche soldino, con degli amici un giorno hanno deciso di sfidare la fortuna al casinó: hanno perso tutto e sono tornati in Italia in bolletta, ma sempre con il sorriso e a suon di risate ricordando le avventure vissute". Una volta in Italia con i fratelli Umberto e Luca ha avviato un allevamento avicolo a Villa di Erbusco.
Grande lavoratrice e forza della natura, donna instancabile, la centenaria di Rovato-Iseo ha sempre vissuto la sua vita come le andava di fare, circondata da tante amicizie, tra feste, balli e risate. Ottima confidente per i nipoti, tra le sue grandi passioni c'è sempre stato il mare: adorava starsene per ore sullo scoglio a prendere il sole. Eternamente bambina e amata dal suo "Lio", adorava stare con i giovani e i nipoti, a scherzare per un nonnulla.
Nel marzo 2004 è rimasta vedova e dalla sua amata casa in collina a Villa si è trasferita a Iseo da uno dei fratelli (Antonio). Indipendente e sempre con una gran voglia di vivere e divertirsi, un anno e mezzo fa si è rotta il bacino e da quel momento è entrata in Casa di riposo, dove con la sua tempra ha sconfitto perfino il Covid, risultando positiva asintomatica.
"La zia Iole è fantastica - ha raccontato Cristina Brescianini, una dei nipoti che oggi hanno raggiunto la zia alla Rsa - Si è sempre spesa per noi ed è sempre stata "avanti", anche rispetto a noi nipoti, nonostante la differenza di età. Ha guardato sempre al futuro senza tralasciare il suo spirito giovane, un po' ribelle, particolare e da vamp che la caratterizza. Forse è questo il segreto del suo traguardo. Ci ha sempre voluto e ci vuole bene e noi a lei".
Le immagini della festa alla vetrata
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Anche da parte della redazione del settimanale Chiariweek i migliori auguri alla cara Iole!