Cementificio: Italcementi e Legambiente dicono la loro

L'azienda e gli ambientalisti dicono la loro all'indomani dell'esito referendario a Tavernola Bergamasca.

Cementificio: Italcementi e Legambiente dicono la loro

Cementificio: Italcementi punta sulla convivenza positiva all’indomani dell’esito del referendum sulla riconversione/dismissione dell’impianto. Secondo Legambiente Basso Sebino, invece, è cominciato il conto alla rovescia per la fabbrica.

Cementificio: Italcementi punta sulla convivenza positiva

“Un voto su un decennio che si è chiuso. Ora guardiamo avanti per una convivenza positiva”. Queste le parole di Italcementi all’indomani del referendum sulla dismissione/riconversione.

“Non è certo nostro compito entrare in dibattiti politici: quello che la cementeria fa e continuerà a fare è produrre cemento in modo sempre più sostenibile, nel pieno rispetto delle leggi e del diritto all’impresa, dando un proprio importante contributo all’economia e mettendo in campo tutte le azioni a favore del territorio che possano migliorare il rapporto con la comunità e la presenza dell’impianto nel suo contesto paesaggistico”. Così ha affermato Agostino Rizzo, direttore tecnico di Italcementi, all’indomani del
referendum svoltosi a Tavernola Bergamasca.

Nuova stagione di dialogo con la comunità

“Questo referendum, che comunque ha visto meno della metà degli aventi diritto esprimersi positivamente sul quesito, dal nostro punto di vista chiude simbolicamente un decennio di rapporti difficili tra l’impianto e il territorio – ha concluso Rizzo – Un periodo che vogliamo archiviare, per inaugurare invece una nuova stagione di dialogo con una comunità, quella di Tavernola, della quale ci sentiamo di far parte”.

La convinzione dell’azienda è che industria e turismo possano convivere. Italcementi intende rafforzare specialmente il dialogo con il territorio e la comunità locale.

Legambiente: “Comincia il conto alla rovescia”

Per il cementificio di Tavernola, dopo l’esito del referendum, secondo Legambiente Basso Sebino “può dirsi cominciato il conto alla rovescia”.
Così il presidente del circolo, Dario Balotta: “L’esistenza dell’impianto, obsoleto e inquinante per la popolazione e in contrasto con le prospettive di sviluppo turistico del Sebino, non è più contemplabile. Va ora accelerato il confronto tra il Comune e la proprietà tedesca del cementificio per una riconversione delle attività. Attività che devono essere compatibili con l’ambiente, che riducano l’impatto paesaggistico e valorizzino le attività turistiche, ricettive e museali”.

 

Verrà salvaguardata l’occupazione

“Questo futuro non deve spaventare gli addetti – ha continuato Balotta – L’occupazione verrà salvaguardata con gli ammortizzatori sociali e sviluppata con la bonifica, con una nuova destinazione urbanistica e con le nuove attività terziarie. Ora va ritirata l’autorizzazione all’uso del Css (plastica, carta, fibre tessili, ecc.) come combustibile e ricordato alla proprietà tedesca, che detiene altri 4 cementifici a ciclo completo in Italia, che vi è una sovracapacità produttiva nel nostro paese che non giustifica l’attività di Tavernola se non per il controllo monopolistico del mercato del cemento.

Italcementi: “Nessun destino segnato”

“Il ruolo della cementeria, nei piani di Italcementi, è assolutamente confermato – ha continuato Rizzo, direttore tecnico di Italcementi – In più di un’occasione ci è capitato di leggere congetture circa il destino di questo impianto, che qualcuno vorrebbe ormai segnato. Voglio ribadire che non è così: le potenzialità ci sono e questa cementeria può continuare a realizzare un ottimo prodotto per il suo mercato di riferimento, assicurando lavoro sia direttamente sia attraverso l’indotto. Ci sono impianti in luoghi splendidi delle Alpi o nei fiordi mari del Nord dove si produce cemento nel pieno rispetto dell’ambiente e delle comunità, con una convivenza pacifica e reciprocamente vantaggiosa tra industria e territorio”.