Cavalleri esce dal Consorzio Franciacorta e rinuncia alla Docg
Da questa primavera la nota cantina di Erbusco non utilizzerà più la denominazione per i suoi vini

Per chi si è innamorato del Franciacorta bevendo il Brut Blanc De Blancs dell'azienda agricola Cavalleri, è una notizia sconvolgente. Eppure, ad annunciarlo con una nota stampa diramata proprio in queste ore, è la stessa cantina erbuschese, che da questa primavera ha deciso di lasciare il Consorzio Franciacorta e di rinunciare alla relativa denominazione per i propri vini.
Cavalleri esce dal Consorzio Franciacorta e rinuncia alla Docg
"Con profondo rammarico, l'Azienda agricola Cavalleri di Erbusco esce, da questa primavera, dal Consorzio di Tutela del Franciacorta e rinuncia per i propri vini spumanti alla relativa Denominazione, che perciò non sarà più indicata sulle nostre bottiglie. La dolorosa decisione non è certo stata presa per divergenze con i criteri e con le norme che hanno sostanziato, fin dalle origini, il Disciplinare della Docg, quanto piuttosto perché non ci riconosciamo più nello spirito e nei valori che oggi governano le decisioni, per quanto legittime, del Consorzio e della Denominazione. L'Azienda Cavalleri esce dal Consorzio ma non dal territorio della Franciacorta. Ciò significa che continueremo a produrre solo vino che sia frutto esclusivo di questa terra, gestendo vigneti e territorio secondo i rigorosi criteri originari del Disciplinare che la nostra famiglia, in primis Giovanni Cavalleri, ha contribuito in maniera determinante a scrivere. Nel recente passato abbiamo molte volte esplicitato il nostro dissenso, sia verbalmente in sede consortile sia fattualmente attraverso pratiche agronomiche coerenti in vigna e in cantina, tra le quali teniamo a sottolineare la realizzazione del primo e per ora unico vigneto agroforestale della zona, ma dobbiamo oggi prendere atto che la nostra visione non risulti più condivisa. Noi continueremo sulla strada del biologico e del biodinamico proprio come era nelle intenzioni del Consorzio che, peraltro, aveva proposto l’idea di trasformare la Franciacorta in un Distretto Biologico, idea che però risulta essere stata accantonata se si osserva la progressiva riduzione delle superfici destinate a quella pratica virtuosa a favore del crescente peso specifico delle logiche e degli interessi commerciali.La nostra Azienda rimarrà sempre impegnata a perseguire tale vocazione, rimanendo aperta a future possibili collaborazioni con chiunque vorrà e potrà condividere la nostra filosofia produttiva."
Questa la nota integrale trasmessa dall'azienda agricola di Erbusco. Parole che attestano una scelta sofferta, e dalle quali traspare in modo evidente un dissenso profondo con le politiche intraprese dal Consorzio Franciacorta.
Un'azienda che segue un modello agricolo sostenibile
Nata oltre mezzo secolo fa a Erbusco, l'azienda agricola Cavalleri ha sviluppato nel tempo, con dedizione e impegno, il progetto delineato dal fondatore: produrre nel massimo rispetto del territorio, esaltare la specificità dei suoli e condurre un modello agricolo sostenibile e pragmatico. I suoi vigneti, estesi su 43 ettari di terreno, producono 200.000 bottiglie l’anno. Nel corso degli anni, la cantina si è distinta in politiche dirette più alla sostanza che alla forma, con un attaccamento e una cura della terra, un'attività svolta con serietà e rigore. "I vigneti sono la più grande ricchezza, il punto di partenza fondamentale per ottenere vini di qualità. Inoltre, dopo anni di studi, ricerche e osservazioni, l’azienda ha deciso di intraprendere la strada dell’agricoltura biodinamica: da qui nascono vini contraddistinti da nitidezza, carattere ed eleganza. Anche in cantina, come in vigneto, massima attenzione ai dettagli e alla qualità, con lavorazioni ridotte al minimo", si legge nella descrizione presente sul sito Franciacorta Wine.
Sviluppi futuri?
Non è un periodo di pace per il Consorzio Franciacorta, già impegnato in una battaglia con il Comune di Rovato legata all'utilizzo del nome stesso che contraddistingue sia il vino che il territorio, Franciacorta. Ma questa è tutta un'altra storia. Il "divorzio" annunciato dall'azienda agricola Cavalleri ha un sapore e un peso diverso, innanzitutto perché è una lacerazione che avviene all'interno del settore vitivinicolo e poi perché ha come protagonista un'eccellenza riconosciuta a livello internazionale. C'è dunque da aspettarsi, sul tema, un intervento dell'ente di tutela e, probabilmente, anche una presa di posizione da parte delle altre cantine.