Castiglione, Noemi «la ragazza delle api»

Castiglione, Noemi «la ragazza delle api»
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Quanto la natura sia ricca di insegnamenti rispetto a molti libri era prerogativa di tanti in un tempo passato. Oggi pochi coltivano questo sapere. I più sono rinchiusi in alte scatole di cemento che si arrampicano verso il cielo. Poi c’è chi, come Noemi Onofrio, preferisce ascoltare i segreti sussurrati dal vento alle fronde delle acacie. Curioso a dirsi che Noemi non solo impari dalla natura, ma che abbia 23 anni e allevi api. La passione nasce un anno fa con un esame di entomologia della facoltà di Scienze agrarie e alimentari a Milano.

«Sono rimasta molto affascinata da questo corso. Gli insetti sono così piccoli che quasi non ci fai caso, eppure se riesci a scoprirne la bellezza capisci l’importanza del loro mondo, perché è effettivamente un mondo a parte, che si relaziona con il nostro» racconta Noemi. «La decisione di iniziare ad allevare api nasce dopo, a marzo. Io e alcuni amici, in particolare uno, abbiamo deciso di provare a scoprire questo mondo. L’unico problema è che poi sono rimasta solo io a voler proseguire con questa idea» ride. «Ho dovuto informarmi e scoprire molte cose su di loro. Quello che ti insegnano con i libri è completamente diverso da quello che poi ti serve nel concreto. In università cose di questo tipo non le avevo mai sperimentare e quindi sono dovuta partire da zero».

La tenacia e la passione di questa ragazza affascinano chi la circonda, che non può non rimanere colpito dalle informazioni che con esperienza e curiosità ha fatto sue. «All’inizio avevo paura di essere punta. Perché non sapevo ancora bene come si facesse. In realtà altri apicoltori mi hanno insegnato di come questo rischio sia basso. Il segreto è fare dei movimenti molto lenti in modo che le api non si sentano disturbate o minacciate e quindi non rispondano pungendoti». Noemi è solo all’inizio ma ha già le idee chiare di come «costruire» le sue famiglie di api. «Visto che sono solo all’inizio è giusto che le api principalmente figlino e poi si penserà alla produzione del miele e di altri prodotti. In realtà due arnie basterebbero per una piccola produzione, ma non ho fretta». Molti sono i prodotti che si possono ottenere, anche con pochissime arnie, come ad esempio la cera d’api, la propoli, pappa reale o prelevare il polline. Il miele rimane uno delle sostanze più semplici da recuperare e la ragazza sa già quale tipologia del dolce nettare vorrebbe ottenere.


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