Castenedolo, la bella storia di Daniela

Castenedolo, la bella storia di Daniela
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Fotografa autodidatta Daniela Bianchi, 34 anni, e vanta già il primo posto al concorso della Pro loco di Lonato «E…state a Lonato: un altro punto di vista» con la fotografia «Il volo naturale dei pensieri» a ottobre 2015 e un ottimo secondo posto con «La Franciacorta …da una panchina». Non è stato semplice per lei, che abita da sempre a Capodimonte, scattare la fotografia per il concorso «Fotografa l’accordo» legato al festival «Note di Franciacorta», doveva mettere d’accordo terra, vino e musica. «Mi mancava l’ispirazione – ha raccontato – così ho girato tutta la Franciacorta, talmente vasta, ho scoperto posti bellissimi, finchè non mi sono fermata a bere un aperitivo ad Erbusco». Ed ecco spuntare dietro il locale proprio una panchina: «è stato un segno, per me la panchina è dappertutto, se ne vedo una devo fotografarla». E infatti così è andata, sistemati gli spartiti e il bicchiere di vino. Tutto racchiuso in un click. La panchina rappresenta un luogo talmente significativo per la fotografa che ci ha scritto un romanzo, «La panchina», per l’appunto, edito da Albatross nel febbraio 2015. Un romanzo autobiografico che segna la rinascita di una nuova Daniela «ma adesso sto vivendo una nuova rinascita, ogni 3-4 anni devo cambiare – ha spiegato - le panchina è un fatto di cambiamento per me, ognuno di noi ha la sua panchina». Ha iniziato ad apprezzare la lettura tardi, verso i 18 anni e a 30, dopo una separazione in seguito ad un matrimonio durato 6 mesi, ha cominciato a scrivere per sfogo «scrivendo buttavo fuori le emozioni – ha commentato - invece le foto me le fanno catturare, c’è uno scambio positivo». Adesso fa la cassiera al supermercato, ma da socia dell'associazione culturale «Carmagnola» cova diversi progetti.

Il suo sogno è una piccola libreria a Castenedolo e come ogni cosa è sicura che, prima o poi, ce la farà. E in un certo senso è stata proprio la fotografia a farle capire tutto «che posso farcela, non ho seguito corsi, ho sempre la macchina fotografica con me e vado, con il concorso di Lonato ho capito che se voglio posso, non devo aver paura di afforontare nuove sfide sia di questo genere che nella vita personale». Fotografare le è sempre piaciuto, ma ora è diventato per lei essenziale «e lo amo sempre di più, fotografo quello che mi piace che sia anche un sasso, cose stupide che mi trasmettono qualcosa». Al momento predilige il genere naturalistico, ma ha in mente qualcosa di più forte «a 16 anni per malattia ho subito 5 operazioni, il mio addome è diventato una cicatrice umana, ma non riesco a ricordami senza le cicatrici, è un motivo di orgoglio, con gli anni ci ho lavorato molto sopra e l'ho completamente superato» così vorrebbe organizzare una mostra fotografica sulle cicatrici che portiamo sul nostro corpo, che sensiblizzi le persone a non soffermarsi sull'aspetto esteriore. In elaborazione, poi, un secondo romanzo. Insomma fotografa, scrittrice e aspirante libraia, questo è Daniela Bianchi. Ma in tutto ciò ha un'arma che non lascia mai a casa: un fantastico sorriso con cui affronta ogni sfida che ogni giorno la vita le pone davanti.

Melania Isola


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