Caso Roberta Repetto: il guru chiede 250mila euro di risarcimento per diffamazione
La sorella Rita: «Il mio impegno è sempre stato quello di riportare la verità dei fatti»

Il guru chiede alla sorella di Roberta Repetto un risarcimento 250mila euro per diffamazione.
A divulgare il testo inviato dall’avvocato rappresentante del guru Paolo Bendinelli è stata Rita Repetto con un esaustivo e rammaricato «A voi i commenti».
Questa una parte del testo: «Con la presente la diffido a cessare immediatamente le dichiarazioni diffamatorie nei confronti del professor Bendinelli e a rettificare pubblicamente, entro 10 giorni dalla ricezione della presente, la versione dei fatti sinora da lei accreditata, conformandola a quella accertata giudizialmente. Nel contempo la diffido a versare al professor Bendinelli, entro il suddetto termine di 10 giorni dalla ricezione della presente, a titolo di risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali da lui subiti, la somma forfetaria di 250mila euro che appare congrua considerando il protrarsi consapevole dell'attività diffamatoria da lei posta in essere ed il parallelo protrarsi dei relativi danni».
E ancora: «Nonostante la diffida inoltratale il 14/11/2022, lei ha continuato, durante lo svolgimento di tutti e tre i gradi del processo, e tuttora continua, a dichiarare su canali televisivi e social e sul web, che il professor Bendinelli avrebbe causato la morte di sua sorella, esercitando su di lei manipolazioni psicologiche tali da indurla a non sottoporsi agli accertamenti sanitari e alle terapie necessarie a curarla e salvarle la vita e che lo stesso sarebbe stato a capo di una psicosetta che minava la libertà dei propri adepti, tra cui Sua sorella, rendendoli succubi. La ricostruzione dei fatti da lei fornita è falsa e smentita categoricamente dalle sentenze che hanno definito il giudizio. Già la sentenza di primo grado aveva assolto il Bendinelli dai reati di circonvenzione incapace, di violenza sessuale e di maltrattamenti ai danni di Sua sorella. La sentenza d'appello, confermata totalmente dalla recente sentenza della Corte di Cassazione, ha assolto con formula piena il Bendinelli da tutte le accuse mossegli, ed ha ancora una volta evidenziato come Roberta Repetto non fosse affatto in rapporto di dipendenza psicologica dal medesimo ma anzi manifestasse forme tangibili di indipendenza e esercitasse appieno la propria capacità critica, sia nei confronti di Bendinelli che del Centro Anidra. La narrazione dei fatti da lei reiterata non solo è falsa ma è gravemente diffamatoria e lesiva della reputazione personale e professionale del Bendinelli. Dall'attività denigratoria da lei posta in essere sono derivati al Bendinelli gravi danni consistenti sia nell'azzeramento dei guadagni derivanti dalla sua attività professionale sia nello stigma sociale dal quale è stato colpito».
I fatti risalenti al 2020
Roberta, agente immobiliare e insegnante di yoga, era morta il 9 ottobre 2020 stroncata dalle metastasi di un melanoma, dopo un’agonia durata due anni. Nel 2018 la chiavarese figlia dell’ex sindaco Renzo Repetto, era stata operata per togliere un neo su un tavolo da cucina del Centro Anidra di Stibiveri (Borzonasca), senza anestesia né esami né terapia post operatoria. Su consiglio del guru Paolo Bendinelli e del medico Paolo Oneda si era curata con tisane zuccherate, lampade di sale e bagni gelati nel fiume.
Lanciato il corto «Gabbia Dorata»
«Un lavoro contro la manipolazione e per la verità». E’ stato presentato lo scorso mercoledì 2 aprile, un cortometraggio che parla della manipolazione nei confronti di persone in momenti di fragilità.
«Guardarlo significa per me rivivere una ferita ancora aperta ma è proprio per Roberta e per chi, come lei, non ha più voce, che vorrei che “Gabbia Dorata” arrivasse a quante più persone possibile - ha detto la sorella di Roberta - Grazie di cuore a Marco Maggianetti, ideatore e regista, agli attori e a tutti coloro che hanno reso possibile questo film», ha aggiunto Rita che ha anche espresso pubblicamente indignazione dopo aver ricevuto una lettera dai legali di Bendinelli: «Il mio impegno è sempre stato e continuerà a essere quello di riportare la verità dei fatti, una verità che ben so potersi discostare da quella giudiziaria, ciò non impedirà mai che si possa raccontare quanto realmente accaduto».
Le parole del guru Bendinelli
Tramite un post di Facebook il guru Bendinelli aveva espresso la propria soddisfazione riguardo la chiusura del processo: «Le bugie hanno le gambe corte. Non basta ripetere una bugia per tre volte, tante quante sono state le tappe del mio percorso giudiziario, per trasformarla in verità. È stato un cammino lungo e doloroso, ma oggi posso dirlo con serenità: anche la Corte di Cassazione ha confermato la mia assoluzione, riconoscendo l’infondatezza di ogni accusa, incluse le responsabilità civili. Le falsità non diventano realtà, nemmeno quando si cerca di farle rimbalzare in ogni angolo di un processo mediatico crudele. La giustizia, anche con i suoi tempi lenti, ha dato la sua risposta: ero e sono innocente - ha fatto sapere - Questa vittoria non cancella i danni subiti, personali, familiari e professionali, ma rappresenta un monito per chi crede che distruggere la reputazione altrui sia un gioco senza conseguenze. Al Centro Anidra, un luogo nato per la crescita personale e l’armonia con la natura, continueremo a costruire ponti di autenticità e libertà. Grazie a chi non ha mai smesso di credere in me e nella verità. Il resto lo lascio al passato, perché quello che conta è il futuro».