Il caso

Caso ginnaste, il Coni chiede gli atti alla procura di Brescia che dice "no"

Una vicenda che si sta allargando a macchia d'olio.

Caso ginnaste, il Coni chiede gli atti alla procura di Brescia che dice "no"
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É sempre più alta l'attenzione nei confronti del mondo della ginnastica a seguito delle parole di Nina Corradini, Anna Basta e Giulia Galtarossa, campionesse azzurre di ginnastica ritmica che avevano portato alla luce le violenze psicologiche e maltrattamenti fisici subiti durante gli allenamenti.

Caso ginnaste: Giovanni Malagò se ne sta occupando in prima persona

Fatti che, se confermati, sono di una gravità davvero importante tanto che dai vertici del Coni a Roma è stata inviata alla Procura di Brescia una richiesta ufficiale al fine di ottenere gli atti dell'indagine per trasmetterli poi alla Procura generale dello sport. É lo stesso presidente del Coni Giovanni Malagò ad occuparsene in prima persone coinvolgendo in questo anche il neo ministro dello sport Andrea Abodi.

"Come presidente del Comitato olimpico e punto di riferimento dello sport italiano sento l'obbligo di chiedere scusa a tutte le atlete ed ex atlete che hanno sofferto a causa di comportamenti inappropriati". Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in un'intervista a 'La Repubblica'. "Da presidente del Coni mi devo scusare, ma devo anche invitare a non fare di tutta l'erba un fascio" prosegue precisando che in ogni caso "chi ha sbagliato, se qualcuno ha sbagliato, pagherà".

Il "no" della procura di Brescia

Da parte della procura di Brescia però, al momento, è arrivato un "no" e il motivo è presto spiegato: la volontà cioè di portare a compimento le indagini per avere un quadro complessivo il più possibile chiaro della vicenda.

Sul tavolo del sostituto procuratore Alessio Bernardi sono presenti: l'esposto del mese di agosto 2022 presentato dalla madre di due sorelle minorenni frequentanti la stessa palestra a cui si è aggiunta la denuncia di un'altra giovane atleta minore di 18 anni che qualche mese fa si è improvvisamente ritirata dall'attività agonistica. In merito all'indagine aperta per maltrattamenti dagli inquirenti bresciani , non risultano esserci indagati e nel frattempo l'allenatrice delle tre ragazzine non ha al momento rilasciato dichiarazioni e continua a lavorare in palestra.

 

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