Carpenedolo, tanti ciclisti poche piste

Carpenedolo, tanti ciclisti poche piste
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L'ultima pista ciclabile è stata aperta, negli ultimi giorni, in via Fratelli Cervi. Ma al di là dello spazio creato per far transitare le biciclette nella zona del Fusetto, il problema per i ciclisti di Carpenedolo è cronico ed affonda le sue radici nei decenni. Un vero e proprio paradosso, a pensarci bene. Un paese dove un cittadino su cinque usa la bicicletta scarseggia, per usare un generoso eufemismo, di piste ciclabili. Un problema che si nota, come è ovvio, con l'arrivo della bella stagione quando le cittadine ed i cittadini di qualsiasi età decidono di uscire da casa con il mezzo a due ruote. Al Comune, alla posta, al supermercato, in chiesa, a fare qualche visita. Per raggiungere molti luoghi, durante la stagione primavera-estate, si utilizza la bicicletta. Non importa cosa c'è scritto sulla carta d'identità: la bicicletta è il mezzo preferito, anche per risparmiare sulla benzina, e per fare un po di sana attività fisica che non guasta mai. Però, in un contesto del genere, nel bel mezzo della Pianura Padana, mancano le piste ciclabili.

Non ci sono e così non si risparmiano gestacci tra ciclisti ed automobilisti. Gli uni e gli altri, per l'assenza delle piste, si trovano a litigare per precedenze o sorpassi azzardati che mettono a rischio l'incolumità delle persone. Scene ormai quotidiane, che per fortuna, fino ad oggi, hanno evitato incidenti gravi. A parte qualche eccezzione in alcune strade, le piste ciclabili rimangono un'utopia e le persone notano queste mancanze. Claudia, per esempio, che quando le condizioni meteorologiche lo permettono, utilizza la bicicletta anche durante i mesi invernali. Magari, con a bordo sua figlia, gira per Carpernedolo e nota questa mancanza: «E' paradossale che non ci siano piste ciclabili in una cittadina come la nostra». Stesso pensiero giunge da Marina, che dopo una giornata di lavoro prende la sua bicicletta comprata di recente e si fa una passeggiata dopo cena, quando non c'è caldo e di solito si abbassano le temperature: «La mancanza di piste ciclabili è un pericolo per tutti, soprattutto la sera quando, nonostante la luce dei lampioni e della bici, diventiamo meno visibili per gli automobilisti».

I cittadini sembrano volere più piste ciclabili in paese e qualcuno, come ad esempio Angelo, propone di «rivalutare la Fossa Magna e creare a fianco una pista ciclabile». Mentre Domenico pensa alla creazione di «un itinerario ciclabile tra i campi che circondano il paese»: «Sarebbe un qualcosa per attirare ciclisti da altri paesi e incentivare le persone a percorrere strade alternative con mezzi diversi dalle automobili e dalle moto». Al di là della fattibilità o meno delle proposte, anche dal punto di vista economico (aspetto da non sottovalutare, anzi), si tratta in sostanza di idee che dimostrano la sensibilità degli abitanti del paese verso il trasporto su bicicletta, che da queste parti continua a rimanere un paradosso: tante bici e poche piste ciclabili.

Valerio Morabito 


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