Carpenedolo. Dario,da consulente ad agricoltore

Carpenedolo. Dario,da consulente ad agricoltore
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La passione per l’agricoltura l’ha fatto alzare dalla sedia del suo ufficio. È la storia di Dario Zanella, 48enne di Asola che oggi coltiva 14 ettari di terreno a Carpenedolo. Vive con la famiglia a Castel Goffredo, ma il legame con Acquafredda è forte, considerando che la sua famiglia viveva nel paesino della bassa bresciana. È qui, infatti, che è stato consigliere comunale ed è tra i fondatori del «Gasdotto» (Gruppo di acquisto solidale di Acquafredda). Per comprendere meglio la scelta di Dario Zanella, è doveroso ripercorrere alcune tappe significative della sua vita. Dario era un bambino inquieto e spesso e volentieri gli piaceva stare con un vicino di casa, che tra i suoi hobby aveva quello di coltivare l’orto. Un passatempo noioso per molti bambini, ma non per Dario. All’officina meccanica del padre, per esempio, preferiva l’odore della terra. Una specie di ritorno alle origini. Già, perché l’amore per la terra scorreva nelle vene di Dario. Il nonno e i fratelli della madre conducevano in affitto una porzione di terra sul confine tra Acquafredda e Carpenedolo, a ridosso del Chiese: 25 ettari con stalla e mucche da latte.

In questo luogo il giovane Dario ha trascorso buona parte della sua adolescenza. Passano gli anni e quando arriva il momento di scegliere la scuola superiore, Dario Zanella opta per l’Istituto agrario Bonsignori di Remedello. Nel 1988 è diventato perito agrario. È in questo periodo che inizia a pensare all’agricoltura biologica, soprattutto dopo la settimana di stage a potare i meli al Maso del Gusto, una nota azienda biologica trentina. In quegli anni inizia a cimentarsi in diversi lavori: fa il commesso allo spaccio del Caseificio sociale di Carpenedolo, poi è assunto per un anno nel laboratorio del controllo qualità della Continental fibre di Castel Goffredo. Ma da lì a breve arriva un’occasione. Un amico collabora con uno studio di commercialista che intende cimentarsi in un nuovo mercato che nella prima metà degli anni ’90 era in espansione, ovvero il quadro normativo nazionale in materia ambientale e la sicurezza sul lavoro. In poche parole Dario si ritrova a gestire le denunce dei rifiuti e delle emissioni in atmosfera per una serie di aziende e, in seguito, redigerà documenti di valutazione dei rischi per la sicurezza. Per 12 anni è stato un collaboratore dello studio di consulenza, per poi diventare titolare di un nuovo studio creato insieme a due colleghi. Andrà avanti in questo modo per altri sette anni, fin quando nell’estate del 2011 una gasista di Desenzano e la sorella fanno girare un appello: stanno cercando qualcuno che conduca i terreni di cui sono proprietarie nel comune di Carpendolo, la Cà del Luf. Unico requisito richiesto: la conduzione deve avvenire con il metodo biologico.

L’appello arriva fino a Dario. Trascorre un anno tra incontri e confronti ed è qui che Dario prende la sua decisione: dice addio allo studio di consulenza alla fine del 2012 e a maggio del 2013 nasce la sua azienda agricola, stipulando un contratto di affitto con le sorelle Rossini, Antonella e Patrizia. Oggi Dario Zanella è un agricoltore e gestisce l’unica azienda biologica di Carpenedolo. I due anni di conversione degli appezzamenti di terreno che gestisce si sono conclusi nell’estate del 2015. Un periodo duro, perché per 24 mesi non ha potuto vendere prodotti certificati biologici. Questi 14 ettari, in bresciano 42 piò, sono coltivati soprattutto a frumento tenero e duro, pisello proteico e alberi da frutta. La storia di Dario è la dimostrazione che si possono prendere decisioni importanti anche in periodi complicati e in un contesto dove l’inquinamento minaccia sempre di più la natura. Ma c'è qualcuno, come Dario, che ha scelto di credere nell'agricoltura biologica per principio: «Ho scelto l’agricoltura biologica perché ne va della salute personale e di quella dei consumatori».


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