Cappella Muccini va all’asta: 18mila euro nelle casse comunali
Il nuovo piano cimiteriale arriva insieme alla concessione in uso, in seguito all’asta, della cappella che prima apparteneva alla famiglia Muccini. Mercoledì mattina, in presenza del segretario Giampaolo Brozzi, l’apertura della busta con l’offerta avanzata da una famiglia di Visano per la concessione di uso della costruzione adibita a cappella di famiglia per 18.500 euro, ovvero 100 euro superiore alla base d’asta per la struttura dotata di 4 loculi, atrio antistante con cancellata in ferro a due battenti. Per 99 anni una nuova famiglia avrà quindi il diritto di utilizzare la cappella, che rimane di proprietà comunale, ma anche l’onere di farsi carico della ristrutturazione straordinaria della stessa, secondo il progetto già predisposto dall’Amministrazione in accordo con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova.
Prescrizioni conservative anche per la porzione del blocco di loculi costruiti in continuità con la cappella e appartenenti all'angolo sud-ovest, unica testimonianza del cimitero 800esco. «Quando mi sono instaurato – ha spiegato il sindaco Francesco Piacentini – ho notato che la cappella era in disuso, la famiglia Muccini non aveva eredi, così l’8 luglio 2015 ho pubblicato l’annuncio con avviso della decadenza di concessione per stato di abbandono e incuria e poi proseguito con la prima asta fissata per 24mila euro andata però deserta».
Poi l’offerta di un visanese verbalizzata mercoledì a cui seguirà l’aggiudicazione ufficiale che porterà liquidità nelle casse comunali. Ma l’aggiudicazione dell’asta arriva insieme ad un altro importante progetto che coinvolge l’area di via Cimitero: il nuovo piano regolatore cimiteriale predisposto dall’architetto Enrico Salvalai, piano che la Regione dal 2004 impone venga redatto da ogni Comune e già presentato in assemblea pubblica il 17 maggio dello scorso anno, in seguito al benestare di Arpa e Asl. «Il piano è una sorta di specchio - ha spiegato Piacentini - della possibile situazione con cui potremo confrontarci fra 20 anni, tra cui anche un possibilistico ampliamento». Dal 27 marzo, giorno in cui il Consiglio comunale ne ha votato l’adozione, sono scattati i 30 giorni in cui è possibile presentare eventuali osservazioni al piano. Delle perplessità sono però già emerse durante l’ultimo Consiglio comunale: le opposizioni hanno avuto a che dire in merito alla riduzione della fascia di rispetto sul versante nord del cimitero, fissata a 200 metri dal Piano di governo del territorio del 2012.
Allo stato attuale i 200 metri della fascia di rispetto comprendono anche la strada provinciale, oltre la quale «mai si sarebbe potuto estendere il cimitero - ha ripetuto il sindaco - inoltre la fascia era a mio avviso spropositata verso le abitazioni dato che intorno al cimitero non c’è nulla». Ma la limitazione della fascia dalla parte delle abitazioni andrebbe a sanare anche alcune situazioni poco chiare venutesi a creare negli anni precedenti l’Amministrazione Piacentini: una piscina, un pergolato, un gazebo e una piccola struttura rientrerebbero nei 200 metri dell’attuale fascia di rispetto. «Non è stato accertato nessun abuso, - ha spiegato Piacentini - la problematica era antecedente al piano cimiteriale che ho tenuto fermo un anno per avere la sicurezza che chi avesse costruito all’interno della fascia di rispetto presentasse il titolo edilizio e pagasse gli oneri edilizi, come sta avvenendo. Arretrare la linea di rispetto è l’unica soluzione».
Ma l’opposizione continua a non condividere la scelta dell’Amministrazione: «Siamo per non ridurre la fascia - ha spiegato il consigliere comunale Flavio Tomasoni - La distanza dei 200 metri non comportava problemi particolari». «E’ stata una scelta politica - ha ribattuto il capogruppo di opposizione Mariagrazia Tortelli - quella di decidere di modificare la distanza verso la strada e non a tutto raggio». Ma il piano non si limita a questo aspetto e prende in considerazione l’intera area, con tutti i suoi possibili sviluppi. Individua i servizi mancanti, le aree di ampliamento e le modifiche, prevede l'eliminazione di barriere architettoniche, un’area dedicata alla sala mortuaria e un giardino delle rimembranze. «Sarebbe bello poter fare tutto - conclude Piacentini - ma dobbiamo dare precedenza alle priorità di necessità, quindi alla sicurezza».