Calcinato, il successo degli orti sociali

Calcinato, il successo degli orti sociali
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Un successo sotto gli occhi di tutti, quello relativo al progetto promosso dall’Amministrazione comunale di Calcinato e legato ad un nuovo concetto di orti-coltura. Gli «Orti Sociali» infatti, inaugurati lo scorso 28 maggio in via S. Vincenzo, sono tra i progetti vincenti dell’Amministrazione Legati. Uno spazio di condivisione, auto-sussistenza ma soprattutto dialogo, confronto, collaborazione tra gli assegnatari. Un’occasione per coltivare da sè le proprie verdure, in alcuni casi tradizionali e legate alla cultura del nostro paese, in altri nuove e sconosciute ma fondamentali in alcune culture alimentari. Uno spazio aperto e offerto attraverso la concessione di un piccolo lotto, che gli assegnatari possono utilizzare per coltivare i propri ortaggi per un periodo di 3 anni. I diversi lotti, divisi e numerati sono dotati di contatori separati. Famiglie, giovani, anziani coppie, bambini, ma anche associazioni o realtà del terzo settore tra coloro che hanno aderito al progetto e che in questi giorni stanno raccogliendo i frutti del loro lavoro.

Pomodori rossi ma anche neri, zucchine tonde, lunghe o a tubetto, cipolle, carote ed erbe aromatiche di tutti i generi ma anche ortaggi poco conosciuti quali l’okra, utilizzati nelle principali preparazioni culinarie dell’Africa coltivati da Mbaye Fatye che ne spiega l’utilizzo in zuppe e piatti a base di riso e pesce . Ogni sera, dopo le 18, gli orti sociali si trasformano in vero spazio per la comunità, dove conoscersi, fare due chiacchiere, confrontarsi e anche vantarsi reciprocamente dei frutti raccolti all’interno del proprio orto. Tra gli orti più ambiziosi e particolari quello bio-dinamico di Maria Sboto e Salvatore Paola. Si tratta di una coltivazione che si basa esclusivamente su prodotti naturali, dai concimi alle tecniche. Le piantagioni vanno infatti posizionate in modo che durante la crescita si aiutino a vicenda, per esempio, il pomodoro vicino al sedano lo aiuta a crescere sano e forte. Un orto che grazie all'utilizzo della paglia viene mantenuto a livelli di umidità perfetti proteggendolo anche da eccessivi sbalzi di temperatura.

Oltre all’orto biodinamico, quasi tutti gli appezzamenti sono coltivati «tradizionalmente» e offrono alla vista tante verdure, frutti diversi, spezie, erbe aromatiche differenti, coltivate in un’area dove il denominatore comune risulta essere la soddisfazione. Tutti infatti gli assegnatari intervistati si sono mostrati soddisfatti e contenti per questa possibilità perché al di là dei frutti tangibili raccolti, si respira un’aria leggera. Uno spazio (alcuni lotti sono ancora disponibili), dove ritrovarsi ogni sera, dopo il lavoro per coltivare oltre alle verdure anche il proprio approccio all’orticoltura, per dare consigli sulla coltivazione e scoprire magari trucchi e segreti per coltivare al meglio, perché, in linea con l’intento dell’Amministrazione comunale, ciò che conta alla fine, tra le righe, è il senso di comunità che si sviluppa solo «uscendo dal proprio orticello».

Marika Marenghi 


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