Calcinatello deserta, sono rimasti solo gli odori

Finalmente per i cittadini diCalcinatello arriva un po’ di sollievo dagli odori. Sono sparite le puzze? No, sono i cittadini che sono andati in vacanza. In frazione invece, specialmente nelle zone limitrofe alle note aziende di trattamento fanghi operanti in zona, il caldo ha intensificato la percezione odorifera. Situazione che i comitati ambientalisti da anni, non da mesi, segnalano alle diverse autorità competenti.
Forze dell'ordine, amministratori comunali, provinciali e regionali. Una sensazione di impotenza che toglie forza, coraggio e fiducia in chi dovrebbe risolvere i problemi, anzichè crearli o ignorarli. Gli odori sono dei più disparati, dai miasmi di trasformazione industriale all'olezzo prodotto dagli impianti di smaltimento di rifiuti che fanno penetrare nelle abitazioni quegli odori acri tipici del compostaggio.
Non letame, ma compostaggio. Di fronte ormai a questa emergenza sotto gli occhi e il naso di tutti la Guardia Ecologica Laura Corsini del Comitato Cittadini e il Comitato Salute e Ambiente hanno lanciato ancora una volta il timone al sindaco Marika Legati, per incentivare il modulo di segnalazione cartacea da far distribuire ai calcinatesi. I fogli, dove dovrà essere indicata la tipologia di puzza e la zona di segnalazione, dovranno essere consegnati al Protocollo del Comune o inviati via posta certificata al sindaco, che previa verifica inoltrerà la segnalazione agli organi competenti.
Questa nuova campagna è nata «dalla necessità di trovare un’operatività comune nella rilevazione degli odori che, anche quest'anno, hanno superato il limite di tollerabilità consentita». I cittadini stanno lentamente prendendo coscienza dell'aria e dell'acqua che si respira. Non dovrebbero però, in un paese civile come si definisce l'Italia, essere costretti ad anni di segnalazioni, senza riuscire a vedere alcuna via d'uscita. Un problema non solo calcinatese, ma tutto italiano. Se l’ambiente viene sempre per ultimo nelle discussioni politiche, non potremo far altro che inseguire sempre le emergenze. Incendi, dissesti, inquinamento di acqua, aria e risorse alimentari, qualunque sia il pericolo, a far scattare un intervento tempestivo deve essere sempre o spesso un’emergenza.
Devono intervenire comitati a tutela dell'ambiente, cittadini che segnalano, applicazioni che rilevano senza risolvere per spingere le amministrazioni ad attivarsi, al di là dello schieramento politico, per risolvere uno dei problemi citati. Devono investire un pedone per essere certi che quella strada è davvero pericolosa, prima di agire e renderla sicura. La politica arriva sempre dopo e ai cittadini tocca rimboccarsi le maniche, come fanno le decine di volontari che operano gratuitamente per difendere il territorio. Tocca ai residenti di via Manzoni o Nino Bixio segnalare per mesi che in quelle vie non si possono aprire le finestre o che le mamme non possono stare in giardino con i figli per la puzza non ben identificata che olezza tra le siepi di gelsomino di zona.
A Calcinato non «puzza» solo qualche azienda, anche l’mmobilismo ha il suo odore.