Bussa alle porte della caserma denunciando di essere stato picchiato. Nella notte tra lunedì e martedì un cittadino straniero, impiegato come cuoco presso un locale di Desenzano del Garda, ha bussato al citofono della caserma locale per chiedere l’intervento urgente delle forze dell’ordine, affermando di essere stato vittima di un’aggressione. L’uomo, originario di un Paese extraeuropeo, ha dichiarato di essere stato picchiato in modo violento da sconosciuti e, sebbene ancora da verificare, non si esclude un collegamento tra l’aggressione e il suo ambiente di lavoro.
Diversi i provvedimenti del Questore dopo alcuni episodi tra Desenzano e Lonato
L’episodio si verifica a pochi giorni dalla decisione del Questore di Brescia, Paolo Sartori, di chiudere per dieci giorni un locale sul lungolago Cesare Battisti. La misura scattò in seguito a una rissa scoppiata all’interno del locale, nella quale vennero utilizzate spranghe ricavate dalle gambe dei tavolini. Stando alle ricostruzioni, l’aggressione era nata per motivi futili: alcuni avventori, probabilmente sotto l’influsso di alcolici, avevano richiesto uno sconto. Al rifiuto del gestore, la discussione era rapidamente degenerata in una colluttazione. Sul posto sono intervenuti sia polizia che carabinieri, sedando la rissa e identificando quattro persone coinvolte, tra cui due dipendenti del locale. Dalle immagini video acquisite successivamente, è risultato che i dipendenti, uno dei quali addetto alla sicurezza, avevano impugnato i sostegni in metallo dei tavoli come vere e proprie spranghe.
L’aggressione a un dipendente
Ora la vicenda assume un nuovo, inquietante risvolto: il cuoco, estraneo alla rissa, potrebbe essere rimasto vittima di un episodio legato a inimicizie personali o pressioni in relazione al lavoro. Al momento non sono ancora state chiarite le modalità dell’aggressione né se gli aggressori fossero legati al locale in questione. Le indagini, guidate dalla Polizia di Stato insieme ai carabinieri, sono in corso: gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze, visionando i filmati della videosorveglianza della zona e acquisendo i referti medici.