Gli autisti della Bertani trasporti, il colosso castiglionese dei trasporti di autovetture, sono scesi in sciopero questa mattina, lunedì 29 maggio, per otto ore.
Le motivazioni dello sciopero sono diverse e riguardano sia congiunzioni internazionali e nazionali che rischiano di avere ricadute sulla situazione locale. Sul piatto della protesta, come spiega Fernando Colaci RUS Cgil, “ci sono temi importanti che vedono dei rischi concreti sia per il salario sia per i posti di lavori nello stabilimento di Castiglione delle Stiviere che, comunque, resta un’azienda in buone condizioni”. Colaci si riferisce al rinnovo del contratto nazionale che rischia di vedere “diminuire uno stipendio che già ci siamo ridotti qualche anno fa per potere continuare a lavorare. L’azienada ha compensato facendoci lavorare do più, ma qui è in gioco la tredicesima e la quattordicesima, e questo ci spaventa”. Sul fonte internazionale, invece, la questione del cabotaggio è grave perchè comporta che i camionisti dei paesi europei dove il lavoro costa meno, potranno caricare e scaricare liberamente anche in Italia. Questa situazione, infatti, preoccupa parecchio gli autisti di Bertani che si vedrebbero sottrarre ulteriore lavoro e ulteriori trasporti a favore dei colleghi che vengono pagati meno. “Già ci eravamo ridotti lo stipendio per poter lavorare” conclude Colaci, “ma così davvero rischiamo grosso”.