Intervista

Bisinella: “Sono pronto ad una nuova vita”

La vicenda giudiziari si è conclusa con un patteggiamento di due anni e la pena sospesa

Bisinella: “Sono pronto ad una nuova vita”

Si chiude con un patteggiamento di due anni e la pena sospesa la vicenda che ha visto al centro Pietro Bisinella, ex sindaco e presidente del Consiglio di Leno, oltre che segretario provinciale del Partito Democratico, per la sottrazione di migliaia di euro dalle casse della Fondazione Provinciale Bresciana per l’Assistenza Minorile onlus di cui Bisinella era presidente dal 2022 e che ora si è conclusa con la restituzione dell’intera somma e del procedimento penale.

La Vicenda

Ma se sul piano economico la faccenda, che fa riferimento a soldi sottratti tramite bonifici e prelievi dal presidente dal 2022 al 2023 si era risolta con una fideiussione ipotecaria, nella quale Bisinella prometteva la restituzione di ogni euro, mettendo a garanzia beni di sua proprietà per un ammontare di molto superiore, la vicenda penale si è chiusa nei giorni scorsi e ha visto accolta la richiesta di patteggiamento presentata dagli avvocati dell’ex presidente. A pesare in positivo è stata la piena restituzione di quanto sottratto alla Fondazione, il fatto che Bisinella fosse incensurato e la sua piena collaborazione nel processo, oltre alla suo impegno nel rifarsi una nuova vita con un percorso di cura.

“Il 16 di Settembre si è conclusa anche penalmente una vicenda per me molto dolorosa, che riguardava la Fondazione Provinciale Bresciana onlus – ha raccontato Bisinella – Il giudice, riconoscendo la buona fede, l’incensuratezza ha applicato tutte le attenuanti del caso, del resto avevo già saldato e garantito attraverso una fideiussione personale ogni euro dovuto ancora prima che iniziasse qualsiasi indagine. Pagando oltre 25 000 euro di tasca mia di atti notarili. Due anni, pena sospesa, senza nessuna prescrizione, neppure l’interdizione dai pubblici uffici, questa è la sentenza. Ci tengo a sottolineare che non si tratta di una condanna ma un patteggiamento quindi una cosa condivisa tra me il mio avvocato e coloro che hanno condotto le indagini, per cui è stato riconosciuto che non c’è stano nessun intento malavitoso e sottrattivo perché tutto è stato risarcito prima che partissero le indagini. Indagini che sono scattate d’ufficio dopo gli articoli di giornale che hanno parlato della faccenda ma io avevo già provveduto a prendere in mano le mie fragilità per affrontare un percorso di cura e riabilitazione ed anche questi sono stati elementi di cui il giudice ha tenuto conto”.

Bisinella aveva ammesso fin da subito le sue colpe e si era fatto carico della responsabilità delle sue azioni, tanto che aveva dichiarato che tutto questo era

“potuto succedere perché io purtroppo da un paio d’anni stavo e sono stato molto male e ho perso il controllo di me e delle mie azioni”.

Una situazione di malessere e difficoltà personale che sarebbe dietro a quanto compiuto a capo della onlus cittadina e che ha portato Bisinella ha intraprendere un percorso di cura defilandosi da tutti gli incarichi e dedicandosi solo a se stesso.

Il Patteggiamento

Questo nuovo tassello della questione non ha mancato di fare rapido il giro del paese e non solo scatenando, come successo quando scoppiò il caso nel gennaio dello scorso anno, voci e commenti dei cittadini tra chi rimane fermo nella condanna del gesto fatto e chi ha compreso la buona fede e il periodo buio che l’ex sindaco stava affrontando, spendendo nei suoi confronti parole di vicinanza e di affetto.

“Ringrazio il mio avvocato Margherita Corrini che mi ha seguito come un angelo custode sostenendomi oltre che professionalmente anche umanamente in ogni momento, i miei genitori e tutti coloro che mi sono stati vicini, e anche coloro che si sono divertiti alle mie spalle – ha detto Bisinella – Ho preferito, invece di querelare, e conosco nomi e cognomi, prendermi cura di me. Ho intrapreso dal Gennaio 2024 un percorso di riabilitazione e cura presso lo S.M.I di Pisogne e sono stato ospite presso la “Casa di Enzino” comunità Exodus di Sonico e grazie a dei valenti professionisti oggi sto bene e vivo una nuova vita. Sapevo che la sentenza avrebbe riaperto tale ferita e che si sarebbe prestata ancora ad inutili speculazioni politiche, ma non ho nulla da nascondere ne di cui vergognarmi. Nella mia lunga carriera, ho sempre onorato i doveri a cui sono stato chiamato. E anche in questo caso ho onorato i miei errori. Purtroppo il male di vivere, colpisce e ha colpito anche chi come me, pensava di esserne immune. Ringrazio le Forze dell’ordine che hanno svolto con dedizione il loro dovere, e i miei amici che mi sono SEMPRE stati vicini. Finalmente ora la vicenda è chiusa e potrò tornare a vivere con più serenità. Adesso si riparte con una nuova vita e non ho intenzione di abbandonare la mia passione politica perché per me è sempre stata una cosa importante ma che parte da crederci ed essere prima di tutto apposto con se stessi perché se non lo si è non si può essere a servizio degli altri”.

Pietro Bisinella, classe 1965, ex presidente del consiglio comunale e sindaco per dieci anni, ex presidente della Fondazione provinciale bresciana per l’Assistenza minorile

“Si è conclusa anche penalmente una vicenda per me molto dolorosa, che riguardava la Fondazione Provinciale Bresciana onlus. Il giudice, riconoscendo la buona fede, l’incensuratezza ha applicato tutte le attenuanti del caso”

Ora Bisinella con un nuovo impiego e una nuova vita, è pronto a continuare a portare avanti la sua grande passione politica