In beneficenza macchinari tessili utilizzati per produrre beni contraffatti

Donate in beneficenza all'associazione CAUTO le macchine da cucire, sequestrate negli ultimi mesi a numerose attività illegali di contraffazione

In beneficenza macchinari tessili utilizzati per produrre beni contraffatti
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La Guardia di Finanza e la Polizia Locale di Brescia hanno condotto un'indagine volta alla repressione di reati di contraffazione di marchi d’autore. A seguito della condanna, i magistrati bresciani, hanno disposto la donazione in beneficenza delle macchine da cucire sequestrate.

Le operazioni

L’attività di indagine, ha riguardato l’illecita produzione e commercializzazione di oltre 200 mila capi d’abbigliamento e accessori riportanti marchi contraffatti, sequestrati e successivamente distrutti presso le strutture autorizzate, a Brescia e in alcuni comuni dell’hinterland. I risultati hanno condotto al rinvio a giudizio di 13 cittadini senegalesi responsabili, delle citate attività di contraffazione.

La donazione

A seguito della sentenza definitiva, i magistrati, accogliendo la richiesta del Comando Provinciale Brescia, hanno disposto la donazione delle numerose macchine da cucire di tipo professionale e domestico, utilizzate dai condannati per applicare i marchi e i segni distintivi contraffatti sui capi di abbigliamento. A farsi carico della manutenzione e del ripristino di tali macchinari, nei mesi scorsi, nonché della loro destinazione finale è stata la Società Cooperativa Sociale CAUTO di Brescia. Alla quale le macchine sono state formalmente affidate nel corso di una breve cerimonia svoltasi alla presenza del Presidente del Tribunale Ordinario di Brescia, Vittorio Masìa e del Comandate Provinciale della Guardia di Finanza di Brescia, Salvatore Russo.

La cerimonia

Nella circostanza, il Presidente del Tribunale ha sottolineato il valore simbolico della consegna di beni che, sottratti ad un circuito illegale, verranno d’ora in avanti utilizzati per finalità nobili. Il Comandante Provinciale delle Fiamme Gialle, in merito, ha evidenziato che: “la sottrazione alle persone condannate del patrimonio accumulato dalle stesse illecitamente e la restituzione di tali beni alla collettività è una delle priorità istituzionali della Guardia di Finanza”.

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