Barcellona: Marta e Luca, separati per sempre

Barcellona: Marta e Luca, separati per sempre
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Valeria, Andrea, Luca, Bruno, Carmen, Marta, Fabrizia l’elenco potrebbe continuare. Feriti, morti, scampati per poco, i sopravvissuti li chiamano, quelli che hanno visto l’orrore, che hanno vissuto sulla loro pelle il terrore e sono ancora qui con noi, con tutto il dolore che questo comporta. Le ferite sono aperte, sempre. Molte di queste purtroppo non sono solo fisiche.

Marta Scomazzon non sa che il fidanzato Luca Russo non cel’ha fatta, che quel maledetto furgone bianco gliel’ha strappato via per sempre.

Perchè la furia omicida dei terroristi non guarda nessuno, colpisce e basta, mette paura, timore. Ma, forse, non sa che l’amore, quello vero, quello forte vince, sempre. Ed è questo che chiama a gran voce Marta dal suo letto d’ospedale.

Come riportato dall’Ansa in una dichiarazione fatta dalla zia Lucia e raccontata da Marta: “Stavamo camminando assieme poi ci è venuto addosso il pulmino: io sono caduta e mi sono accorta che Luca non c’era più, non l’ho più visto da quel momento, il suo corpo è stato spazzato via”.

Oltre alla zia, anche la madre e il papà di Luca sono volati a Barcellona e avranno loro il difficile compito di riferire alla giovane che il suo fidanzato non c’è più.

I due stavano assieme da un anno e mezzo, entrambi erano volontari della Croce Verde. Lui aveva conseguito la laurea triennale in ingegneria mentre Marta si sarebbe dovuta laureare ad ottobre in scienze politiche.

I ragazzi originari di Bassano del Grappa si uniscono a Bruno Gulotta, di 35 anni, di Legnano, che lascia distrutta un’intera famiglia, un gruppo di colleghi che contava su di lui a lavoro, sulle sue capacità e sulla sua persona, una moglie e due bimbi in primis, presenti lì, con lui. Due piccoli innocenti che hanno perso il padre senza una spiegazione. Così, da un momento all’altro.

In ultima, è stata riconosciuta Carmen Leopardo, di 80 anni, italoargentina, orginaria di Potenza in vacanza nella città catalana con la famiglia.

In un post datato 26 Settembre 2016, Luca Russo sul suo profilo Facebook scriveva, citando Luciano Ligabue:

“Siccome là fuori è pieno di gente che vi dice che non c’è speranza, che non c’è futuro, voi sappiatelo che nel momento in cui pensate che non ci sia speranza e non ci sia futuro, allora la speranza smette di esistere, il futuro smette di esistere”


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