Baluardo della Pusterla: al via i lavori di consolidamento del muro
La fine dei lavori è preventivata per la fine di marzo 2024
Baluardo della Pusterla: al via i lavori di consolidamento del muro.
Baluardo della Pusterla: al via i lavori
Sono cominciati, il 2 ottobre scorso, gli interventi di consolidamento del muro del baluardo della Pusterla, lungo le mura nord del Castello di Brescia, una porzione del quale era crollata per cause naturali nel dicembre 2019. I lavori, della durata di 180 giorni, dovrebbero concludersi entro il 29 marzo 2024. L’area al di sopra del bastione e l’area occupata dal vigneto urbano storico, attualmente di proprietà di Monte Rossa Srl, sono state transennate.
A cosa devono essere attribuiti i dissesti?
I dissesti delle mura sono da attribuire principalmente alla disgregazione dei leganti e alla vegetazione spontanea che, crescendo in maniera incontrollata, si insinua nelle fratture, favorendo un distacco di pietre, talvolta consistente.
In accordo con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle provincie di Brescia e Bergamo gli interventi saranno poco invasivi e saranno caratterizzati dall’impiego di tecniche di ingegneria naturalistica. Verrà quindi ricostruito solo quanto possibile, sfruttando gli elementi crollati.
Il progetto nel dettaglio
Il progetto prevede interventi specifici per ognuna delle tre pareti del baluardo. La prima, quella maggiormente degradata, fa parte delle mura nord del Castello e rappresenta la prosecuzione verso est del bastione della Pusterla (contrassegnata dalla sigla P1 nella figura 1). È formata da una muratura molto scadente, con conci di Medolo non regolari e di dimensioni molto piccole e da materiale misto. La cattiva qualità dei materiali impiegati e la tecnica costruttiva farebbero pensare che si tratti di una porzione più interna rispetto a una finitura crollata in passato. La parete ovest del bastione, invece, contrassegnata dalla sigla P2 nella figura 1, è quella interessata dal crollo del 2019 ed è stata probabilmente già rifatta in tempi passati. La parete nord del bastione (contrassegnata dalla sigla P3 nella figura) è la meno compromessa.
L’intervento viene eseguito da un’azienda che esegue lavori utilizzando funi, con tecniche alpinistiche. Tutte le operazioni vengono svolte con l’assistenza di un restauratore abilitato.
Utilizzando uno scanner laser, in fase di elaborazione del progetto esecutivo è stato eseguito un rilievo delle superfici esterne e dei locali sotterranei del Bastione per verificare che l’intervento di consolidamento proposto non interferisse in alcun modo con gli elementi preesistenti.
Operazioni preliminari
Per mettere in sicurezza la parete verrà rimossa manualmente la vegetazione infestante impiegando le funi e utilizzando una piattaforma aerea. Sulle mura storiche che si trovano in buone condizioni di stabilità verrà effettuato un idrolavaggio a bassa pressione per rimuovere i depositi di terra e i residui di vegetazione. Anche la base della muratura verrà messa in sicurezza e saranno rimosse le macerie del crollo ancora presenti per consentire un’installazione adeguata del cantiere.
Intervento sulla parete P1
Saranno riempite le cavità create dopo la rimozione dei ceppi degli arbusti e i giunti saranno stilati in profondità (ossia saranno rifinite le connessioni tra le pietre della muratura, riempiendo gli spazi vuoti) con malta in calce e con inerti con granulometria, come in origine. Sarà poi applicata una rete in acciaio per mettere in sicurezza le mura.
Intervento sulla parete centrale P2
Sarà pulita la scarpata superiore che si è creata seguito del crollo del 2019 rimuovendo le porzioni instabili del terreno e del ciglio. La scarpata sarà messa in sicurezza posando una rete in acciaio e la cresta muraria sarà consolidata recuperando le pietre in buone condizioni e riutilizzabili, mantenendo invariato il profilo generato dal crollo. In aggiunta ai lavori in corda sulla scarpata è prevista l’installazione di ponteggi di supporto. Nella parte bassa delle mura saranno realizzate alcune chiodature di consolidamento e sarà spostato il materiale di risulta del crollo.
Intervento sul muro del bastione della Pusterla lato Nord P3
Meglio conservata rispetto alle due precedenti, questa parete verrà sottoposta a un intervento di stilatura delle cavità generate dalla vegetazione utilizzando pietre in medolo di recupero e malta di calce di colore omogeneo alle quelle vicine, per evitare di ricreare situazioni che favoriscono il deterioramento delle mura.
L’operazione di pulizia dalla vegetazione infestante è già stata parzialmente realizzata in precedenti interventi. La porzione d’angolo, che si è slegata dal lato adiacente in seguito al crollo, verrà consolidata utilizzando chiodi autoperforanti.
Consolidamento delle mura
Per quanto riguarda la porzione di mura stabili, in base alle situazioni si procederà con un semplice consolidamento o con una ricostituzione della cresta muraria o con parziali interventi di consolidamento e ricostruzione del muro.
Le porzioni di muratura instabili e non più consolidabili saranno rimosse, così come le radici della vegetazione infestante e i residui di pietre e di terra, per creare uno spazio adeguato per realizzare l’appoggio della nuova muratura.
Le mura saranno consolidate o parzialmente ricostruite nella maniera più fedele possibile alla situazione precedente utilizzando, dopo una cernita, pietre di medolo derivate dal crollo o dallo smontaggio del muro.
Sarà realizzata una copertina sulla cresta muraria utilizzando scaglie di medolo ottenute dai materiali di recupero, su letto di malta di calce.
Le pietre ancora intatte provenienti dal paramento originario verranno utilizzate per ricostruire il muro. Il legante sarà costituito da una malta a base di calce, analoga a quella utilizzata.
Gli elementi di ancoraggio dei capochiave a “bastone”, del colore scelto in accordo con la Soprintendenza, saranno lasciati a vista e saranno analoghi a quelli installati nel muro crollato nel 2010 e ricostruito di recente, a sud del Grande Miglio. Il foro di alloggiamento del capochiave sarà colmato con malta di calce dello stesso colore delle malte originali.