Auri: la «moneta» che vuole rilanciare il territorio
E’ il progetto de I sentieri di Grimoaldo: si tratta, in sostanza, di buoni cartacei da spendere all’interno della rete degli associati con l’obiettivo si sviluppare l’economia locale
In un mondo dove le serrande chiuse dei piccoli negozi passano tristemente inosservate, c’è chi prova a ripartire dal territorio. E’ la chiave di lettura degli Auri, un progetto di economia virtuosa promosso dall’associazione I sentieri di Grimoaldo, con l’obiettivo di tutelare il commercio locale e anche il consumatore.
I Sentieri di Grimoaldo
Il Covid, la guerra, il rincaro dei costi (energia, materie prime, ma anche semplicemente la spesa quotidiana) hanno acuito una crisi economica che nel tempo ha lasciato tante cicatrici: porte e serrande chiuse sulle piccole imprese artigianali, sulle botteghe (magari storiche) che non sono sopravvissute alla concorrenza impari delle multinazionali. «La crescita della grande distribuzione ha impoverito le comunità, creando disoccupazione e spostando la ricchezza che prima veniva reinvestita sul territorio verso l’estero: per non parlare dell’e-commerce e delle stringenti regole sul contante imposte dall’Europa, che non hanno fatto che aumentare le difficoltà dei commercianti», hanno spiegato Corrado Manessi (Poncarale) e Angelo Zanardini (Ospitaletto), due dei volti del sodalizio (un’associazione di volontariato culturale, senza scopo di lucro) che da poco è approdata anche nel bresciano, a Lodrino, e mira a «espandersi» in città e nelle valli.
Tra i tanti progetti proposti a livello nazionale, i volontari «di casa» hanno scelto di abbracciare quello degli Auri, un’iniziativa che affonda le sue radici negli anni Ottanta, un chiaro omaggio alle teorie del professor Giacinto Auriti e alle sue prime sperimentazioni.
Auri: la «moneta»-buono che rilancia il territorio
Ma di preciso, cosa sono gli Auri? L’aspetto richiama quello di una banconota (in questo caso specifico sarà rappresentato il Castello di Brescia) e non solo a una prima occhiata. «Verranno stampati in un’apposita tipografia su ordine della sede centrale e avranno il simbolo anti-contraffazione», hanno spiegato dal sodalizio. La forma «legale» però è quella di un buono spesa che potrà essere utilizzato all’interno della rete degli associati, che siano commercianti o semplici consumatori con i relativi vantaggi. «Da una parte l’acquirente potrà usufruire degli sconti dedicati a chi paga con gli Auri, che verranno stabiliti in autonomia dall’esercente: dall’altra i negozianti avranno la possibilità di fidelizzare la clientela e di mantenere la ricchezza sul territorio, sviluppando e rilanciando il commercio locale. Tutto, ovviamente, sarà regolare, con scontrini e il resto, come se si pagasse con la moneta corrente ma con più benefici».
Attraverso questa economia circolare, gli associati saranno incentivati a spendere nei negozi di vicinato comprando prodotti di qualità e magari a km zero, incrementando il potere di acquisto di famiglie e imprese.
Sul conto corrente dell’associazione è depositato il controvalore degli Auri in circolazione, denaro che verrà utilizzato per cambiare i buoni che verranno riconsegnati dagli esercenti. «Ora siamo pronti a partire: abbiamo fatto stampare i primi 100mila auri e siamo al lavoro per creare e ampliare la rete contattando i piccoli negozi, ma anche ambulanti e chi partecipa ai mercatini».
I cont atti
Il progetto (uno dei tanti realizzati a livello nazionale da I sentieri di Grimoaldo) è embrionale ma ambizioso, e va di pari passo con la crescita del gruppo bresciano, oggi coordinato dalla presidente Alessandra Viola. Tutti gli interessati (non solo al progetto Auri, ma anche ad aderire all’associazione) possono scrivere a progettoauribrescia1@protonmail.com, visitare il sito web o contattare i numeri 320.1797599, 389.9445012 o 345.8326753.