Brescia

Aumento delle morti sul lavoro: presidio davanti alla Prefettura di Brescia

Si è svolto oggi pomeriggio in Piazza Paolo VI di Brescia il presidio organizzato da Unità d'Azione.

Aumento delle morti sul lavoro: presidio davanti alla Prefettura di Brescia
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Si è svolto oggi pomeriggio in Piazza Paolo VI di Brescia il presidio organizzato da Unità d'Azione, realtà di movimento raggruppato da alcuni partiti e organizzazioni e che intende affrontare questioni sociali del nostro Paese, che ha avuto come tema il problema dei morti che avvengono sui luoghi di lavoro e sul clima politico che sta affrontando l'Italia.
Una delegazione è entrata nella Prefettura per parlare con il vice prefetto su questi argomenti, con la speranza che questo tavolo possa essere permanente. Il vice prefetto porterà questi temi sia al prefetto che al Governo presieduto da Mario Draghi.

Aumento delle morti sul lavoro: presidio davanti alla Prefettura di Brescia

Il comitato Unità d'azione ha ben spiegato, tramite comunicato stampa, le motivazioni che hanno portato al momento di incontro davanti alla Prefettura.

Le condizioni di lavoro peggiorano sempre più. I dati sono spaventosi. Lo scorso anno si sono verificate secondo i dati forniti dall’ Inail- 1.270 morti sul lavoro, con una media di oltre tre al giorno. La macabra statistica del 2021 parla già, al 22 giugno, di altre 737 “morti bianche”, mentre le denunce di infortuni sul lavoro presentate sempre all’Inail fino all’aprile scorso ammontano a 171.870.

Si muore in fabbrica, ma si muore anche passando sopra i viadotti delle autostrade o andando in funivia, oppure per l’inquinamento di produzioni nocive. Come uscirne? Le leggi ci sono, ma non vengono fatte rispettare. Non servono nuovi ispettori, se questi arrivano concordando le ispezioni coi padroni. I medici del lavoro onesti si ritrovano con le mani legate, mentre altri sono apertamente complici, partecipando attivamente alla repressione nelle fabbriche con pretestuosi trasferimenti o cambi di mansione per colpire certi lavoratori considerati ribelli.

L’unica strada è l’organizzazione nei posti di lavoro. Operai, lavoratori, la sicurezza è interesse di chi lavora, solo il vostro ruolo attivo può portare la salute, la sicurezza, la stabilità nel lavoro. Basta con la finta sicurezza! Basta con la precarietà che ci rende tutti insicuri e pieni di paura! Basta con i salari da fame che ci costringono a lavorare più ore a scapito della salute! Basta con le produzioni che inquinano i posti dove viviamo! Se organizzati gli operai possono controllare come e cosa si produce, possono rifiutarsi di fare lavori e operazioni pericolose perché la forza dell’organizzazione operaia li tutela, possono davvero incidere sulla valutazione dei rischi in azienda. Non basta delegare tutto al sindacato, è necessario essere attivi, partecipare, organizzarsi anche fuori dal sindacato, creare organismi operai più ampi e rappresentativi nei posti di lavoro, che sul sindacato facciano da pressione e da stimolo, proprio come erano i consigli di fabbrica.

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