Associazioni al lavoro per la Dichiarazione dei diritti del lago di Garda
L’obiettivo degli attivisti della Federazione è ottenere un riconoscimento giuridico per il Garda
Dallo scorso aprile un gruppo di associazioni - nello specifico Gaia animali & ambiente, Legambiente, Tavolo ambiente Garda, Presidio 9 agosto (con Basta veleni, Comitato referendario Acqua pubblica BS, Cat- Comitato ambiente e territorio, Le mamme del Chiese), Sal - Salvaguardia Area Lago Riva del Garda. Tag (Tavolo ambiente Garda) - hanno dato vita ad una Federazione per ottenere un riconoscimento giuridico per il Garda. Con loro ci sono anche Francesco Visentin (geografo, Università degli Studi di Udine) e Pasquale Viola (docente di European and Comparative Environmental Law, Università degli Studi di Trieste).
Federazione
«Ritenendo che sia ormai necessaria un'alleanza fra gli esseri umani e gli enti naturali, per rafforzare reciprocamente la biodiversità di cui sono portatori, abbiamo sottoscritto un progetto diDichiarazione che democraticamente sarà sottoposta e messa a disposizione per eventuali modifiche a tutti coloro che mostreranno interesse per l' ecosistema gardesano - hanno spiegato gli attivisti - In diversi luoghi del mondo gli enti “non umani” quali monti, fiumi, mari, rocce ecc. sono dotati di un riconoscimento giuridico volto alla loro salvaguardia: similmente vorremmo che accadesse per il lago di Garda e perciò ci siamo mobilitati per far conoscere il nostro progetto che ha come fine rendere illago soggetto di diritto. Proponiamo quindi una nuova concezione della relazione con il mondo naturale e promuoviamo la soggettività degli enti litici, liquidi, atmosferici ecc. La Federazione sostiene un approccio ecologico e integrato/integrale dei soggetti umani e non- umani e nel contempo difende la biodiversità specifica dell'habitat gardesano. Per valutare come gli enti naturali possano essere protetti dal Diritto e dalle leggi dello Stato, la Federazione si è avvalsa delle conoscenze messe a punto dal Diritto comparato, che ha valutato e valuta le soluzioni proposte in diverse parti del mondo, dalla Bolivia alla Francia, dalla Germania alla Nuova Zelanda, dagli USA, all'Irlanda e alla Spagna, anche alla luce della recente riforma costituzionale che ha avuto un impatto notevole con gli articoli 9 e 41 della Costituzione».
Dichiarazione dei diritti del lago
Nello specifico la Dichiarazione dei Diritti - aperta a modifiche e/o integrazioni - al momento si compone di cinque articoli: «il Lago di Garda gode di soggettività e del diritto a che si preservi il proprio ecosistema; il paesaggio, l'ambiente, il patrimonio culturale gardesano e la bellezza dell'ecosistema del lago di Garda sono valori da preservare; è dovere degli abitanti rivieraschi gardesani garantire il rispetto del Lago di Garda e di prevenire, anche in via precauzionale, danni che potrebbero deteriorare irreversibilmente l'ecosistema gardesano; tutti gli abitanti rivieraschi gardesani hanno il diritto di partecipare all'elaborazione delle decisioni pubbliche che hanno o possono avere un impatto sull'ambiente gardesano che comporti modifiche irreversibili; nel rispetto delle leggi vigenti, gli abitanti rivieraschi gardesani proporranno l'istituzione di un organismo per la stesura di pareri e la risoluzione alternativa e stragiudiziale, su base volontaria, delle controversie relative alLago di Garda e agli ecosistemi ad esso pertinenti, che sarà denominato Consiglio generale del Lago e degli abitanti rivieraschi gardesani».
La Federazione ha realizzato un video, partendo da Riva del Garda in Trentino, per spiegare il proprio progetto e ha annunciato che prenderà il via un itinerario dove verranno riprese le diverse realtà e i casi di devastazione che riguardano tutte e tre le sponde dellago. Sarà un lavoro lungo ma gli attivisti hanno ben chiaro il loro obiettivo finale.