Asola,bonifica ex Flucosit: proseguono i lavori

Asola,bonifica ex Flucosit: proseguono i lavori
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Proseguono i lavori di bonifica dell'area in cui si trovava la ex Flucosit di Castelnuovo. Le operazioni nel primo lotto finalizzate ad esportare il sito contaminato dovrebbero concludersi entro il 2017 e questa prima parte di bonifica, come è noto, è stata finanziata dalla Regione Lombardia per 8 milioni e 500 mila euro. I tecnici del comune, in questi giorni, hanno effettuato dei sopralluoghi nella zona di Castelnuovo e hanno ribadito che l'area interessata «verrà circondata da pareti e il terreno sarà sigillato per diverso tempo». Se, quindi, da un lato proseguono i lavori di bonifica della zona, dall'altro lato ad Asola si pensa già al secondo finanziamento che la cittadina dell'alto mantovano è riuscita ad ottenere in vista dei prossimi lavori. La cifra è considerevole, considerando il momento economico globale. Si tratta di 10 milioni di euro da destinare alle operazioni inerenti il secondo lotto. Quest'area di 28 mila metri quadri è stata la prima vera grana da risolvere per l'amministrazione Favalli, che da ormai due anni si è trovata a dover affrontare una situazione delicata dal punto di vista ambientale.

Il sito in questione ha avuto come principale attività il recupero di prodotti ricavati da solventi organici provenienti da cokerie nazionali ed esteri. Poi il sito è stato occupato da un bitumificio, in seguito dalla società industria chimica asolana e dal '69 all'83 dalla Flucosit del gruppo carbochimica. Dall'agosto del 1986 l'area dello stabilimento è passata alla società Liquifert, che produceva liquidi contenenti sostanze fertilizzanti. In sostanza il terreno in questione è risultato inquinato da benzene, xilene e toluene. L'intervento in atto è caratterizzato da alcune fasi ben precise: asportazione dei terreni nelle zone a più elevato inquinamento, trattamento dei terreni asportati tramite la tecnologia del desorbimento termico in corrente d'aria calda, trattamento dell'acqua di falda tramite impianto di strippaggio Btx per impedire la diffusione delle sostanze inquinanti nelle zone limitrofe e procedere progressivamente alla depurazione della falda. Questo intervento di bonifica rappresenta il primo caso di applicazione in Italia di una tecnologia on-site, che dovrebbe riportare il terreno alle condizioni originarie senza ricorrere allo smaltimento esterno. L'obiettivo, dunque, è restituire un sito inquinato alla situazione originaria, contenendo i costi dell'intervento. Dovrebbe, tra l'altro, anche verificarsi un graduale miglioramento delle acque inquinate al momento da prodotti come il benzene. Va ricordato, infatti, che diversi pozzi privati situati a valle dello stabilimento di Castelnuovo devono fare i conti con questi problemi che negli ultimi anni sono stati oggetto di scontro politico tra maggioranza ed opposizione.

Valerio Morabito 


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