Antonia chiude la cartoleria dopo 70 anni: il regalo speciale dei ragazzi di Cologne
Punto di riferimento per tantissimi bambini e famiglie, intere generazioni di Cologne
di Emma Crescenti
Una data ufficiale ancora non c'è, ma è solo questione di tempo. La storica cartoleria di Antonia Lamberti , punto di riferimento per tantissimi bambini e famiglie, intere generazioni di Cologne, chiuderà i battenti dopo 70 anni.
Antonia chiude la cartoleria dopo 70 anni
«Una scelta offerta, ma a dicembre compio 83 anni e gestire questa attività non è semplice», ha raccontato il titolare, ripercorrendo a ritroso l'avventura nel piccolo negozio di via Roma, proprio di fronte alla scuola elementare. Ma se l'epilogo lascia un po' di tristezza in chi è passato da quelle mura, cercando un quaderno, una biro, anche solo una gomma, rimangono, indelebili, i ricordi di una vita intera e una certezza: «Ho amato ogni minuto di questo lavoro».
Dal 1953 ne è passata di acqua sotto i ponti, eppure nella cartoleria di Antoniail tempo sembra essersi fermato. A «tradire» i minuti sono gli articoli esposti, in particolare la cancelleria, moderna e in linea con le nuove esigenze, tutto il resto rispecchia un'identità costruita con professionalità, passione e cura al cliente. A partire dall'ingresso, dalla piccola vetrinetta retrò e dall'insegna ormai «tutta rovinata», dice lei; «vissuta», ribattiamo noi. Ma anche all'interno poco è cambiato, se non che gli scaffali, un tempo carichi di prodotti e materiale di ogni genere, oggi sono quasi vuoti. «Non li rifornisco più, una volta che avrò venduto tutto quello che rimane chiuderò il negozio», ha spiegato la titolare, che ha iniziato questa avventura assieme alla madre, subentrando progressivamente nella gestione dell'attività, dove un tempo il padre lavorava come falegname . Gli attrezzi del mestiere, la polvere ei trucioli da un giorno all'altro hanno fatto spazio a quaderni, pennini, giocattoli, bambole, idee e altro tantissimo, che l'82enne recuperava dai fornitori all'ingrosso in sella alla sua bicicletta.
«C'erano i Vertua a Chiari oi Raccagni a Palazzolo, nel quartiere di Mura, poi ancora adesso andavo a Palosco per comprare i compassi: una volta un bambino, entrando con la sua mamma ha esclamato "Ma siamo da Santa Lucia?" - ha raccontato ridendo, mostrando alcune delle maschere di carnevale artigianali che a ogni occasione esponeva in vetrina - Tantissime volte poi le persone mi chiamavano chiedendomi se avevo quell'articolo che non trovavano a trovare da nessuna parte».
La risposta ovviamente, era sì. Non sono mancati i momenti difficili, come il furto subito qualche anno fa, ma gli anni passati dietro al bancone sono stati carichi soprattutto di soddisfazioni, mentre il mondo cambiava inesorabilmente. Non solo quello delle cartolerie, ma anche le persone.
«Un tempo c'era una sola tipologia di pennini, un solo quaderno che andava bene per tutto: oggi invece ce ne solo tantissimi, tutti diversi, e nonostante tutto le persone non sono soddisfatte perché ne vogliono un altro ancora, magari quello che hanno visto in televisione - ha spiegato - Le nuove generazioni non hanno conosciuto la povertà, non sanno quello che abbiamo passato. Più hanno e più vogliono». tutti diversi, e nonostante tutto le persone non sono soddisfatte perché ne vogliono un altro ancora, magari quello che hanno visto in televisione - ha spiegato - Le nuove generazioni non hanno conosciuto la povertà, non sanno quello che abbiamo passato. Più hanno e più vogliono». tutti diversi, e nonostante tutto le persone non sono soddisfatte perché ne vogliono un altro ancora, magari quello che hanno visto in televisione - ha spiegato - Le nuove generazioni non hanno conosciuto la povertà, non sanno quello che abbiamo passato. Più hanno e più vogliono».
Un gradito pensiero
Antonia non si è mai sposata, non ha figli e al tempo stesso ne ha decine e decine. Tutti quei bambini passati fra i banchi della scuola elementare, ora adulti, che hanno trovato nella sua cartoleria un punto di riferimento e in lei una figura quasi materna, a cui rivolgersi in qualsiasi momento. E siccome un campanello non c'è mai stato, se la porta era chiusa bastava gridare « Antonia !».
«La gente mi chiamava dal giardino: come l'altra sera, quando i ragazzi della classe 1982 mi hanno chiamato per consegnarmi una lettera di saluti. Mi hanno fatto piangere anche perché hanno deciso di acquistare un po' di materiale da devolvere in beneficenza all'associazione Un sorriso per Matteo e per Ettore: un gesto bellissimo», ha continuato. Solo una delle tante dimostrazioni di affetto ricevute nel corso degli anni. «Un ragazzo tempo fa aveva acquistato una foto che mi aveva scattato Mansueto Pasquali nel mio negozio: si era trasferito a Milano e voleva portare con sé un ricordo del paese. Un'altra signora, poi, mi ha chiesto se posso lasciarle l'insegna, come ricordo, una volta che avrò chiuso».
L'idea, se non riuscirà a trovare qualcuno che subentri, è di vendere sia l'attività che la casa adiacente dove abita. La fine di un'era. Ma i ricordi, indelebili, rimarranno per sempre.