Antonella Bertolotti, «psichiatra di guerra» al fianco dei bisognosi

Intelligenza, sorriso solare e contagioso, biondissima con una personalità vulcanica e con quel pizzico di pazzia che le rende il cuore grande. Questa è Antonella Bertolotti: classe 1960 medico psichiatra e scrittrice e molto altro ma per poterla conoscere meglio bisognerebbe seguirla nelle sue frenetiche giornate e nei suoi numerosi viaggi.
Africa, Siria, Pakistan, Madagascar, India, Haiti, Romania, Nepal e fondatrice nel 1999 di Intermed Onlus, domenica 19 febbraio al «Caffè degli Artisti» ha portato la sua testimonianza del suo ultimo viaggio da supporto psichiatrico agli abitanti e ai volontari di Amatrice. «Non solo le vittime ma anche i medici soccorritori che hanno estratto corpi vivi e morti dalle macerie ora devono fare i conti con gli incubi, insonnie e fatica di vivere» spiega Antonella. Intermed Onlus ha risposto immediatamente alla domanda d’emergenza da parte del sindaco di Amatrice e dei comuni limitrofi per un aiuto e un consiglio psicologico alle vittime del terremoto che ora devono vivere giorno dopo giorno con la paura di tornare nelle proprie case. Antonella è partita con un gruppo di stretti collaboratori per poter conoscere e aiutare chi avesse bisogno: «Le mamme si ritrovano a dover tranquillizzare i propri figli che non si sentono più al sicuro nelle proprie abitazioni perché ogni vibrazione incute ansia e paura, anche il solo rigirarsi nel letto che provoca una leggera oscillazione della posizione per chi è sdraiato a fianco, provoca l’istinto di alzarsi e scappare fuori».
Quindi la dottoressa Bertolotti aiuta queste mamme ad affrontare questo «lutto psicologico» dando sostegno anche ai centri di riabilitazione psicologica nei centri ospedalieri terremotati, ormai punti di riferimento della popolazione. Antonella è stata definita «psichiatra di guerra» in quanto le sue precedenti missioni sono in parte raccontate nel suo libro «Concerto per solisti» (edito da Marco Serra Tarantola Editore) apre a chiunque la sua generosità incondizionata, totale e commovente che la spinge a salire su un aereo in qualsiasi momento per essere accanto a chi ha bisogno. «Nel 2015 Intermed è stata coinvolta in importati progetti di emergenza e sviluppo donando un’apparecchiatura per l’ozonoterapia da utilizzare nella cura delle ferite delle persone esponendo i risultati positivi dell’uso dell’ozono nella terapia dell’ulcera di Buruli, sia all’Università di Abidjan sia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di Ginevra». Obiettivi raggiunti e molti altri da raggiungere e con la sua generosità se non cambierà il mondo sicuramente migliorerà la vita di chiunque la incontrerà. Uno di questi è proprio quello di continuare a collaborare con gli istituti scolastici al fine di sensibilizzare gli studenti ai problemi dei Paesi in guerra. Ogni sua vittoria e ogni sua esperienza viene dedicata ai suoi due figli e a suo marito che la supportano in ogni ogni sua iniziativa.