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Agnese Lecchi orgoglio clarense: flautista della European Union Youth Orchestra

Avere un membro della European Union Youth Orchestra, per Chiari deve essere un grandissimo motivo di orgoglio.

Agnese Lecchi orgoglio clarense: flautista della European Union Youth Orchestra
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La giovane Agnese Lecchi, classe 1994, è entrata nella EUYO. Avere un membro della European Union Youth Orchestra, per Chiari deve essere un grandissimo motivo di orgoglio.

Agnese Lecchi orgoglio clarense

Non soltanto tristezza e pandemia, ogni tanto c’è bisogno di cose belle per tirarsi un po’ su e guardare al futuro con fiducia.
Chiari, per esempio, nonostante tutto, ha anche tanti motivi per essere felice. La città vanta cittadini di cui essere profondamente orgogliosi e Agnese Lecchi è una di questi.

La giovane flautista, classe 1994, è infatti uno dei musicisti della European Union Youth Orchestra. E no, accedere all’orchestra giovanile dell’Unione Europea proprio non è una cosa da tutti giorni. Il «pass» per l’EUYO non viene regalato, ma poco più di 100 musicisti (a volte anche meno) devono guadagnarselo durante audizioni con artisti provenienti da tutti i Paesi.

La storia

Ma andiamo con ordine. Agnese ha iniziato suonare il flauto a 7 anni con il mastro Massimiliano Pezzotti, suo docente anche nella Civica scuola di musica città di Chiari e alle scuole medie: la clarense ha infatti frequentato il Toscanini ad indirizzo musicale. Inoltre, fin da piccina, è stata una corista della Piccola Accademia di San Bernardino. Oltre agli studi al liceo Gambara di Brescia, l’apprendimento musicale è proseguito al Conservatorio (con Mauro Scappini), dove Agnese ha seguito l’intero percorso di 7 anni e si è diplomata.

"La musica è sempre stata la mia più grande passione - ha raccontato - Da piccola, quando mi chiedevano cosa volevo fare da grande, rispondevo “il Conservatorio”, senza pensare che era “solo” una scuola". Terminati gli studi, la clarense è partita alla volta dell’Estero. L’inglese, forse proprio per la sua affinità con tutto ciò che ha musicalità, per lei non è mai stato un problema e questo le ha permesso di potersi sentire cittadina d’Europa. La sua meta è stata Amsterdam, molto nota e prestigiosa nell’ambito musicale.

"Ho deciso di partire e di dare a me stessa e alla musica una opportunità - ha continuato la giovane - Dopo una masterclass annuale con Claudio Montafia ho così deciso di andare in Olanda. Mi piaceva particolarmente il suo modo di lavorare. Poi sono stata ammessa alla classe di Kersten McCall (flauto principale della Royal Concertgebouw Orchestra) al Conservatorium van Amsterdam e mi sono diplomata nel 2018".

La forza di puntare in alto

Audizioni, studio e massimo impegno: tutto ciò che ha ottenuto, Agnese se lo è profondamente guadagnato. E nel frattempo ha anche lavorato part-time in una gelateria per guadagnare qualcosa da aggiungere alla borsa di studio offerta dal Rotary Club e non pesare troppo sui suoi genitori.

"Volevo la mia indipendenza, farcela da sola - ha continuato - Fare musica ha aperto i miei orizzonti, cancellato i confini. Ho capito che era la mia strada e per questo mi sono dedicata a lei con il massimo impegno". Sempre durante gli studi, la giovane ha anche ottenuto un posto nella National Youth Orchestra of The Netherlands (NJO). "Sono stata membro dal 2018 al 2019 e questo mi ha permesso di vivere esperienze indimenticabili e di viaggiare tantissimo - ha spiegato - Ho potuto vedere tutte le meraviglie dell’Olanda, ma anche il Giappone e la Cina. Questo lavoro ti permette luoghi pazzeschi e conoscere persone incredibili, dinamiche, cariche di energia e bravura che sempre arricchiscono il tuo bagaglio culturale. La musica mi ha cambiata, mi ha cresciuta. Mi ha insegnato ad offrire un “pacchetto completo”. Sono sempre pronta ad andare, scoprire, a guadagnarmi il mio posto".

L'EUYO

Agnese è infatti una freelance, lavora su progetti musicali ai quali si accede per merito. E lei di bravura ne ha da vendere. Tant’è che si è guadagnata un posto nella EUYO. Quest’anno i maestri sono Ivan Fischer (dell’Orchestra del Festival di Budapest), Ivan Petrenko e Gianandrea Noseda. Artisti di fama mondiale.
Ogni anno ci sono le selezioni: i ragazzi italiani (tra i 16 e i 26 anni) che hanno ottenuto l’accesso si contano sulle dita delle mani. Il prestigio è enorme. "Purtroppo il tour primaverile è saltato a causa del virus, ma confido in quello estivo - ha concluso la giovane - E’ una esperienza che non voglio perdere per nulla al mondo. Entrare è stato per me incredibile. Non riuscivo a crederci, ti gratifica in un modo incredibile, ti dona la forza e la potenza di poter affrontare qualsiasi cosa. Fa credere di potercela fare, se sempre ci si mette impegno. Non vedo l’ora di suonare. Se poi salterà e non mi riconfermano nell’EUYO per il prossimo anno, sono pronta a rifare tutto. Ciò che si prova ad esibirsi in alcuni luoghi, dove si sono seduti grandi musicisti, non si può nemmeno spiegare e io non voglio perdermelo. Per ora, non siamo fermi, si continua online. Incontri, masterclass, progetti e video, ma essere insieme sarà un’emozione pazzesca".

Federica Gisonna

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