Aeroporto di Montichiari, ennesimi proclami ferragostani

Ferme le parole del sindaco Marco Togni che lancia un appello ad un impegno concreto per lo sviluppo della struttura.

Aeroporto di Montichiari, ennesimi proclami ferragostani
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Dopo la pubblicazione del piano di sviluppo del Gabriele d'Annunzio di Montichiari, rimbalzato sui quotidiani qualche giorno fa, ad intervenire sulla questione dell'aeroporto è Marco Togni, il sindaco della cittadina della Bassa e lo fa con parole ferme e lanciando un appello perchè veramente lo scalo monteclarense possa conoscere uno sviluppo futuro.

I proclami ormai non illudono più nessuno

«In qualità di Sindaco di Montichiari, non posso esimermi dal commentare quanto pubblicato sui giornali lo scorso 9 Agosto» dichiara « Cosa dire se non: “le solite esternazioni Ferragostane” dei Veronesi che continuano a far pubblicare notizie che ormai non illudono più nessuno. La pubblicazione del piano di sviluppo aeroportuale è un atto dovuto e, soprattutto, rappresenta una prescrizione del gestore per mantenere la concessione. In altre parole la presentazione del piano era dovuta già da molti anni, come lo sviluppo tanto atteso e mai arrivato. Ci fa sorridere che si abbia ora il coraggio di presentare un piano con appena 900 mila passeggeri in 10 anni, come se lo scalo di Brescia fosse uno scalo di bassissima appetibilità per sviluppo di traffico. Con Bergamo, che ha superato la soglia di saturazione del traffico e sarà probabilmente ridotto, Linate piena e Malpensa lontano come scalo da Milano, ci si sarebbe aspettati che le previsioni su Brescia fossero “un tantino” più aggressive visto che in Lombardia non ci sono altri scali e con la BRE.BE.MI, che collega Milano a Brescia Montichiari, le possibilità sarebbero molteplici. Ormai, però, non ci sorprende più niente di ciò che viene deciso a Verona. Prevedere più traffico sarebbe significato sviluppare una nuova infrastruttura, con 900 mila passeggeri basta e avanza l’esistente struttura ormai fatiscente perchè costruita 20 anni fa e che doveva durare appena 6 mesi. La questione delle merci, poi, stimata per ben 125 mila tonnellate entro il 2030, appare ottima, se non portasse ad interrogarsi su quando arriverà questo traffico merci e, soprattutto quando saranno sviluppati i 30 mila metri quadri di magazzini per gestire queste merci? A sentire l’Amministratore di GDS Handling, Dr. Roccasecca, in un' intervista su AirCargo dello scorso 6 Agosto, è tutto legato alla domanda, il che significa che non si svilupperà un bel niente! Ormai li conosciamo bene questi Veronesi della Catullo. Poi, a fronte del clima vacanziero, tutti si sentono un pò autorizzati a spararle grosse. Lo stesso Roccasecca annunciava - sempre su AirCargo - che a settembre di quest’anno sarebbe partito un volo Brescia–Londra e che la TopJets sarebbe stato il vettore operante, sapendo benissimo, come d’altronde tutti i dipendenti della TopJets e lo staff deli scalo monteclarense, che il vettore è fallito ancor prima di operare un singolo volo dallo scalo Bresciano. Va comunque sottolineato che sia Catullo, sia Save non hanno rilasciato dichiarazioni trionfalistiche. Noi non ci aspettiamo più nulla di buono. Serve una soluzione adesso e come sindaco ritengo che questo possa essere fatto solamente andando in gara ad evidenza internazionale. Per questo mi appello a Regione Lombardia, Provincia di Brescia, agli amici veronesi e non per ultimo al Ministero dei Trasporti perché intervengano in maniera risoluta per risolvere definitivamente la situazione dello scalo bresciano».

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