AEREI: arriva la terza classe

AEREI: arriva la terza classe
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C’è chi li ha ribattezzati posti di “terza classe”. Chi invece di “last class”. Le compagnie che li hanno lanciati hanno voluto invece sfumare i toni, chiamandoli “basic economy”.

È l’ultima trovata americana per riempire gli aerei sino all’ultimo sedile, calamitando persone che oggi sono tagliate fuori per i prezzi dei voli. Ed è soprattutto un modo per tamponare l’emorragia di utenti verso le low cost. Ha iniziato la Delta Airlaines, poi è venuta la United ed è notizia di questi giorni che anche America Airlines si è allineata a questa politica. Per ora l’offerta riguarda solo voli interni agli Stati Uniti, ma presto verrà allargata anche agli internazionali. La notizia era stata anticipata dal settimanale Economist già qualche mese fa, spiegando che si sarebbe trattato di una mossa strategica per le compagnie, quasi un segnale di guerra alle low cost. Lo scorso anno Ryanair e le altre compagnie hanno conquistato più di un miliardo di viaggiatori: il gruppo irlandese in Europa è risultato addirittura primo, con oltre 117milioni di persone trasportate. Ma anche l’America Latina, dove domina la Latam, è terreno di conquista.

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 Come funziona (sigh)

E così le grandi compagnie hanno pensato di passare al contrattacco proprio sul terreno delle low cost. L’offerta è ovviamente la più spartana che si possa immaginare. Che cosa prevede la tariffa “basic economy”? Si deve rinunciare a quei pochi comfort rimasti nei viaggi in aereo. Con le tariffe “last class” sarà sempre più complesso se non impossibile poi modificare il biglietto o chiedere il rimborso. Ma le limitazioni non si fermano certo a qui, il viaggiatore in ultima classe ha giusto l’aria per respirare e poco altro. Innanzitutto non avrà posto per mettere piccoli bagagli nelle cappelliere che saranno tutte a disposizioni delle classi alte. Il bagaglio a mano dovrà essere molto piccolo per poter stare sotto il sedile.

Di scegliere i posti non se ne parla, perché agli ultimi verranno assegnati gli ultimi posti rimasti, che in genere sono quelli centrali scomodi, in cui ci sente quasi prigionieri. E solo con un colpo di fortuna si possono avere posti vicini se si viaggia in due o più di due. Anche alle famiglie non si garantisce nulla («Cercheremo di farli stare insieme», rassicura sul sito America Airlines, riferendosi ai nuclei con bambini di meno di 13 anni). Naturalmente non si avrà nessun tipo di cibo o bevande, che saranno tutte extra. Altro dettaglio emblematico: non è possibile fare upgrade di classe. Una volta che si è in ultima, in ultima si resta.

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 Conviene? 

Ma quanto si risparmia volando in “last class”? I prezzi sono quasi dimezzati rispetto all’economy: quindi la convenienza c’è ed è facile prevedere che la “last class” sarà la prima ad andare esaurita, visto che sui motori di ricerca i voli più cliccati sono sempre quelli a costi più ridotti. Questo fa sì che in testa alle ricerche ci siano sempre le compagnie low cost, mentre le grandi arrivano solo a ruota. Ora, con questa mossa, cercano di risalire le gerarchie di Google.

Certamente chi pensava di esser in un mondo che con il progresso aveva ridotto le disuguaglianze dovrà ricredersi. Come ha scritto un commentatore dell’Associated press, David Koenig, in questo modo viene sancito «un sistema di caste a 35mila piedi di quota». Con buona pace dei vecchi giacobini che pensavano che l’egalité fosse cosa fatta.


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