Franciacorta

Adolescente picchiato e rapinato dai bulli: il cerchio si stringe

Sarebbero a buon punto le indagini sull'aggressione avvenuta nei giorni scorsi ad Adro, in pieno giorno.

Adolescente picchiato e rapinato dai bulli: il cerchio si stringe
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di Stefania Vezzoli

Le vittime di bullismo spesso tendono a chiudersi in se stesse, a subire in silenzio. Per molti è già difficile confidarsi con i genitori o con gli amici, addirittura impensabile rivolgersi alle Forze dell’ordine. Ma l’episodio avvenuto mercoledì scorso ad Adro, in pieno giorno, non può e non deve essere messo a tacere. Per questo la mamma del minorenne picchiato e rapinato in strada, in pieno giorno, ha deciso di provare a scalfire quel muro di omertà che circonda fenomeni di questo tipo, denunciando anche attraverso la stampa il grave trauma subito dal figlio.

Adolescente picchiato e rapinato dai bulli

Il racconto dell’aggressione, avvenuta in una zona residenziale poco distante dal centro storico, è agghiacciante. "Lui stava camminando in strada e due ragazzi, con passamontagna e tirapugni, l’hanno aggredito - ha spiegato la donna - Cercavano di colpirlo soprattutto sul viso, volevano fargli male. Lui tentava di proteggersi con le mani, ma loro continuavano". I colpi erano così forti che il giovane, fin da subito pronto a consegnare ai suoi aggressori il portafoglio che aveva con se, non riusciva nemmeno a prenderlo. "Alla fine gli hanno preso gli occhiali da vista, e i pochi soldi che aveva addosso - ha proseguito la madre - Abbiamo dovuto portarlo al Pronto soccorso, col naso rotto. Sta male, fisicamente ma anche psicologicamente. Si porterà dietro le conseguenze per tutta la vita". In base alla testimonianza della mamma non si tratterebbe di un fatto isolato. Gli aggressori, pur avendo agito a volto coperto, sarebbero ragazzi della zona, già noti per piccole risse. "Non è la prima volta - ha sottolineato - Ci sono altre persone che sanno cosa accade, ma hanno paura e non parlano. Io pensavo di vivere in un paese tranquillo, invece non è così. Qualcuno ha addirittura detto che hanno litigato, ma non è vero. E’ stata un’aggressione in piena regola e lui non se la meritava".

Il cerchio delle indagini si stringe

La speranza della donna è che la sua testimonianza serva a evitare che episodi come quello avvenuto a suo figlio (che ha riportato una prognosi di oltre venti giorni e dunque il reato è procedibile d’ufficio) si ripetano, soprattutto in un momento come questo, nel quale la pandemia ha già messo a dura prova gli adolescenti, privandoli di tutto il loro mondo (la scuola, gli svaghi, gli incontri con gli amici, l’attività sportiva) rinchiudendoli in casa davanti a un pc. Intanto il cerchio delle indagini si stringe e i carabinieri della stazione di Erbusco sono al lavoro per identificare i responsabili della violenta rapina. Insomma la situazione è attenzionata dalle Forze dell’ordine; l’ipotesi investigativa è che non si tratti di un fenomeno sociale radicato, ma dell’azione di un gruppo di delinquenti, minorenni e maggiorenni, residenti in Franciacorta. E gli sviluppi potrebbero arrivare nelle prossime ore.

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