Li adescava online, sui social, carpendo la loro fiducia e convincendoli a inviare immagini o video sessualmente espliciti, celando però la sua vera identità. Le vittime, tutti adolescenti tra i 13 e i 17 anni, residenti in vari Comuni della provincia e non, credevano di parlare con una loro coetanea; dall’altra parte del telefono, invece, c’era un uomo di 29 anni: uno degli insospettabili, allenatore di basket in una squadra del bresciano, arrestato lo scorso venerdì con l’accusa di violenza sessuale aggravata, pornografia minorile e sostituzione di persona.
Adescava minorenni sui social
“Mi manderesti una tua foto?”, e ancora: “Resta tra noi due”. Questo il tenore dei messaggi ricevuti dai ragazzi, uno dei quali, contattato dalla “ragazza” che gli chiedeva foto esplicite, aveva riferito di quella strana conversazione ai genitori. Il giovane ha quindi proseguito la conversazione con la sedicente ragazza accanto alla madre, fino a capire che dietro l’immagine profilo della giovane che gli scriveva, dietro le conversazioni spinte e le insistenti richieste, si celava invece il suo allenatore di basket.
Da qui la segnalazione e l’avvio delle indagini, a partire dagli accertamenti sull’utenza telefonica risultata in uso al 29enne. Sui dispositivi gli inquirenti hanno trovato le chat intraprese con gli adolescenti (almeno 16, intraprese nel corso del 2024), oltre a foto, video e altro materiale pedopornografico che l’uomo, residente nella bassa Val Camonica ma impegnato nelle palestre della città e della Bassa, avrebbe convinto i ragazzi a inviare, sempre utilizzando lo stesso modus operandi. Il profilo era “reale”, rubato a una ragazza a cui aveva hackerato l’account: il resto era tutta una raccapricciante finzione.
Arrestato l’allenatore di basket
Per il 29enne il Gip ha disposto gli arresti domiciliari. La misura lo ha raggiunto venerdì 18 ottobre, eseguita dai carabinieri della Compagnia di Chiari. Gli inquirenti invitano chiunque abbia ricevuto messaggi sospetti o ritenga di essere stato contattato con modalità simili a rivolgersi tempestivamente alle forze dell’ordine per tutelare eventuali altri minori coinvolti.
La responsabilità penale dell’indagato sarà comunque accertata solo all’esito del giudizio, con sentenza penale irrevocabile.