Palazzolo sull'Oglio

Addio Santina: ex commerciante e memoria storica della città

Si è spenta a un passo dai 100 anni: per molto tempo aveva gestito una ferramenta in via Zanardelli, diventando un punto di riferimento

Addio Santina: ex commerciante e memoria storica della città
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A dicembre avrebbe compiuto 100 anni e di storie Santina Vezzoli ne aveva da raccontare. Nella sua, in particolare, si intrecciano i ricordi della guerra, della famiglia e del lavoro dietro al bancone della storica ferramenta di via Zanardelli (ora chiusa), in mezzo al caos ordinato di quelle mille scatolette in cui solo lei sapeva trovare quello che cercavi.

Addio Santina: ex commerciante e memoria storica della città

Originaria di Orzinuovi, nata nel 1924 da una famiglia di mezzadri, a 15 anni circa si era trasferita a San Pancrazio e pochi anni dopo a Palazzolo, impiegata come domestica nella casa dell’allora direttore dell’Italcementi, Briolini, proprio a due passi dal ponte ferroviario che il 23 luglio del 1944 era stato bombardato dagli aerei degli alleati. I fischi nelle orecchie, il rumore delle porte che sbattevano, così come il giardino pieno di bombe erano ricordi indelebili per Santina, condivisi davanti ai palazzolesi, non senza commozione, in occasione del 75esimo anniversario del bombardamento, nel 2019.

Negli anni Sessanta «quasi per scherzo» aveva poi avviato la sua attività, un negozio di ferramenta e di articoli per la casa in cui aveva lavorato assiduamente fino al 2004, poco dopo l’avvento dell’euro, riversando tutta la sua passione, la sua professionalità e le sue conoscenze. Proprio lì la ricordano i palazzolesi, un’immagine indelebile fissata nella memoria, da strappare ai capricci del tempo: da sola o in compagnia del figlio Bruno Lancini (il presidente dell’associazione Ekologia Italica, il secondo dei figli che la 99enne aveva avuto con il marito scomparso nel 1973), a trafficare tra i mille cassetti che lei conosceva a memoria.

"E la sua era di ferro, si ricordava sempre tutto e di tutti: sapeva esattamente chi eri, chi era la tua famiglia", ha raccontato Bruno, tratteggiando la figura di una donna forte ma mai prevaricatrice, anzi. Chi entrava in negozio spesso ne usciva non solo con gli acquisti ma anche con preziosi consigli, con parole di conforto e anche inviti a riappacificarsi, se sentiva che qualche screzio era nell’aria.

Buona fino al midollo, "nonna Santina" è stata un punto di riferimento per i figli Sergio, Bruno e Angela, ma anche per i nipoti, i pronipoti e un’intera città che nei giorni scorsi è passata per un saluto, per condividere un ricordo, e che giovedì ha partecipato ai funerali celebrati nella chiesa di San Pancrazio.

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