Addio al medico condotto e scrittore Sandro Prati
L’uomo si è spento a 91 anni: proprio lui riportò alle cronache la figura di "Gio.Balladore" cronista settecentesco.
Si è spento in silenzio, senza "disturbare". Se n’è andato con la stessa riservatezza con la quale ha vissuto, chiedendo alla sua famiglia di non organizzare niente per lui.
Addio al medico condotto e scrittore Sandro Prati
E’ mancato il 13 maggio a 91 anni, alla Casa di riposo Cadeo di Chiari dove si trovava da un paio d’anni, Sandro Prati, stimato medico condotto, ma soprattutto grande scrittore. La famiglia dell’uomo, proveniente dall'Emilia (era nato a Quistello l’1 gennaio del 1931, giunse a Chiari negli anni Quaranta sospinta dai venti di guerra. In anni di estrema fame e difficoltà, Sandro si laureò in Chirurgia e praticò per quarant'anni la professione di medico generico, proprio sulle orme del padre, ma in città non è mai riuscito a sentirsi a casa fino in fondo.
Solitario e un po’ schivo, ma di un intelligenza così rara e profonda, probabilmente dai tanti non è stato capito e non è riuscito a far emergere particolarmente la sua personalità. Al contrario, invece, nella scrittura è stato fin da subito un grande. Fin da giovane, infatti, era solito a scrivere su fogli di carta trovati qua e la per appuntare i suoi pensieri.
Non solo lo scrittore era infatti annoverato tra i più interessanti autori contemporanei viventi, ma è anche stato tra quelli che hanno proiettato la fama di Chiari nel mondo. E' stato proprio lui a portare alla luce la figura di «Gio. Balladore», cronista clarense settecentesco. Inoltre, non si può non citare che fu da lui curato il libro «Zibaldone 1796», che riconsegnò al pubblico i quaderni manoscritti dove Balladore registrò fatti comuni e straordinari succedutisi nella città di Chiari dopo il passaggio dei napoleonici (questo è stato acquisito persino dalla biblioteca del congresso americano). Restando nello stesso ambito, tra le tante cose, il 91enne fu anche fondatore del circolo «Gio. Balladore», l'istituzione culturale fondata nel 2002.
Prati ha così raggiunto il figlio Franco, morto nel 2012, lasciando nello sconforto la moglie Giovanna Borsato, che non lo ha mai lasciato solo, e il figlio Alberto, molto conosciuto a Chiari per il suo lavoro prima in biblioteca e poi in Comune. E’ stato sepolto nel cimitero cittadino, nella tomba della famiglia della moglie.